Vigili assenteisti, faro sui certificati-truffa
Al via gli interrogatori dei malati «sospetti»

Vigili assenteisti, faro sui certificati-truffa Al via gli interrogatori dei malati «sospetti»
di Fabio Rossi
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Domenica 4 Gennaio 2015, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 21:06

I 44 «assenti sospetti» della notte di Capodanno cominceranno a sfilare domani, davanti alla task force composta dal comandante della polizia municipale Raffaele Clemente, alla vice Raffaella Modafferi e da altri quattro funzionari del Corpo, scelti dal vertice per accertare responsabilità ed eventuali abusi commessi dai vigili urbani che si sono assentati dal lavoro, con varie motivazioni, a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno.

A essere interrogati dalla commissione interna dei caschi bianchi non saranno soltanto i 44 casi sospetti individuati nel corso dei primi accertamenti.

A questi se ne potrebbero aggiungere altri, individuati dai sei funzionari che anche ieri hanno continuato a esaminare minuziosamente elenchi di presenze, stati di servizio e certificazioni sanitarie. Proprio su queste ultime si sono accesi in particolare i riflettori.

I PUNTI CRITICI

Se è difficile verificare la veridicità di tante malattie brevi dichiarate il 31 dicembre, in mancanza di tempestive visite fiscali, l'attenzione si è spostata sui certificati presentati solo successivamente e con ricette bianche: ossia quelle scritte su carta intestata del medico, dove manca la certezza sulla data di emissione. Altre situazioni da verificare sono quelle in cui la giornata di ferie o di permesso sia stata comunicata all'ultimo momento: in questo caso bisognerà accertare se i tempi e i modi della comunicazione siano stati corretti. Alla fine, tutto il materiale raccolto sarà trasmesso all'Autorità garante degli scioperi, che ha già annunciato di voler approfondire la vicenda. Se saranno riscontrati rilievi penali, saranno invece trasmessi alla Procura, che potrebbe aprire un fascicolo. Per gli abusi che venissero accertati, tuona Ignazio Marino, «mi auguro la sanzione più severa possibile che la legge consente».

GLI SMS

Qualche falla, a quanto pare, si registra anche sul fronte opposto. Molti vigili in reperibilità raccontano di essere stati richiamati in servizio via sms. Un metodo che, pur poco ortodosso, sarebbe giustificato dall'urgenza, se non fosse che i messaggi, secondo Giancarlo Cosentino della Cisl-Fp, sarebbero arrivati anche ad agenti trasferiti in altre città o addirittura in pensione: segno, questo, dell'assoluta necessità di un rinnovo dei database. «Vogliamo verifiche prima di parlare di sanzioni e punire gli abusi», dice Cosentino. «Intanto bisognerebbe capire chi ha deciso di mettere in servizio mille uomini, molti in più dei passato Capodanni, e a cosa sarebbero serviti, visto che non si sono registrati problemi di circolazione o di sicurezza per i cittadini», argomenta Gabriele Di Bella, sindacalista Fiadel.

GLI ISPETTORI

A giorni, forse già da domani, arriveranno anche gli ispettori inviati dal ministero della Funzione pubblica, inviati dal ministro Marianna Madia per supportare l'inchiesta interna della polizia municipale e fare luce su eventuali malfunzionamenti della macchina amministrativa che possano aver agevolato comportamenti scorretti da parte dei vigili assenteisti. «Marino furbo, vigili ingenui - commenta Alfio Marchini - Nel mezzo di una trattativa, che punta a ridurre il loro stipendio di 500 euro invece di lasciarlo invariato pretendendo come sarebbe giusto più lavoro, ecco l'errore poco furbo di Capodanno». Secondo l'imprenditore, infatti, «se avessero fatto il sacrificio di una notte e poi un bello sciopero di 6000 persone il giorno dopo, avrebbero evitato la ennesima paracula beatificazione di quel gran furbone di Marino e dato voce alle loro ragioni». Secondo Gianluca Peciola (Sel), «servono misure severe verso chi ha boicottato Roma, ma è necessario ristabilire il dialogo con i lavoratori e le forze sindacali». E a proposito della vertenza sul salario accessorio, che sarebbe alla base delle assenze di massa di Capodanno, Fabrizio Panecaldo (Pd) sottolinea che «oggi ai vigili e ai capitolini tutti non si richiede una rinuncia salariale, ma di cambiare le regole d'ingaggio: non più salario a pioggia, come voluto da sindacati e giunte in passato, ma basato finalmente sul merito».

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