Uno sport al giorno leva il figlio di torno

di Raffaella Troili
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Mercoledì 1 Ottobre 2014, 01:06
- Per caso vuoi fare

qualche sport, quest'anno?

- S, saltare dal divano. #figli


@costanzamiriano



Alla fine era uscito anche il wrestling. Alla fine si fa solo il nuoto. Ma è appena terminato il mese più matto delle famiglie con figli, in cui si fanno le prove di tutto, dallo sport alla musica, passando per le lingue.



Calcio? Perché non polo o rugby stanno solo a 30 chilometri. Ginnastica artistica? Allora andiamo a Caracalla, che c’è atletica leggera. Settimane estenuanti in cui i bambini vengono accompagnati ovunque, invitati a partecipare ad ogni tipo di lezione, a volte per accontentarli, altre per velleità che non sono le loro.



Sembra che l’importante sia riempirgli la giornata, renderli competenti e competitivi, all’età in cui per esser contenti basta soprattutto esser lasciati in pace a giocare. Il tormentone inizia a fine estate, le offerte sui volantini ogni anno alzano il tiro. E genitori che hanno dimenticato com’era bello annoiarsi a casa della nonna, partono all’attacco: quest’anno che vuoi fare, scherma, tennis, basket, cavallo, karate? E violino, pianoforte o contrabbasso?



Per fortuna i bambini scelgono solo se si appassionano davvero (che se poi s’appassionassero a tutto, le famiglie non s’allargherebbero con le proposte) e poi si ammalano, fanno melina, così quando è il momento dell’iscrizione si tirano le somme. I più fortunati prima di finire nella piscina sotto casa, hanno almeno provato per un mese tutti gli sport anche estremi che avevano in testa manca solo il kyte. Altri hanno agende così fitte che sono pronti per le Olimpiadi. Loro sono stanchissimi, ma in forma. I genitori hanno sempre la pancia.



raffaella.troili@ilmessaggero.it