I figli dell'orsa Amarena si sono svegliati dal letargo: presto si separeranno

Sono due maschi. Vengono monitorati con le fototrappole

I figli dell'orsa Amarena si sono svegliati dal letargo: presto si separeranno
di Sonia Paglia
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Giovedì 11 Aprile 2024, 10:42

I giovani orsi, figli di Amarena, si svegliano dal letargo iniziato intorno al 10 gennaio e tornano in attività. Ad annunciare l'avvistamento dopo l'inverno e le apparenti buone condizioni di salute, è il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, in un post Facebook, sulla pagina dedicata, corredato di un video che li ritrae. Grazie alle analisi genetiche svolte dall’Ispra, sui campioni raccolti in autunno, è stato possibile stabilire che si tratta di due maschi. Si muovono ancora insieme i due fratelli orfani, dal carattere per lo più riservato ed elusivo. Hanno dovuto affrontare diverse avversità, imparando a sopravvivere da soli, dopo l’uccisione della madre, avvenuta il 31 agosto del 2023 a San Benedetto dei Marsi, con un colpo di fucile, sparato da Andrea Leombruni. Tra qualche mese, potrebbero separarsi, come del resto avviene in natura per gli altri giovani orsi, che vengono “smammati” a primavera dalle loro mamme. Altrimenti, restare uniti un po’ più a lungo, il tempo giusto, per darsi ancora sostegno e rimandare a quanto sono ancora più grandi, la separazione. Sarà dunque non facile individuarli. Continueranno il loro viaggio di vita, portando con sé il ricordo indelebile di una super madre. I plantigradi, prima dell’ibernazione, sono stati monitorati costantemente dai guardiaparco e dai carabinieri forestali. Controllati i segni di presenza, le fototrappole. Qualche danno ad un apiario, frutteti e pollai, è stato registrato.

«Oggi siamo felici della scelta di averli lasciati liberi in natura - afferma l’ente Pnalm - una scelta per nulla facile né scontata, ma l’unica opportuna per dargli la possibilità di essere due orsi marsicani selvatici, entrambi vivi al termine del primo inverno, anche senza la mamma». Dopo l’uccisione di mamma orsa Amarena, l’ente Pnalm ha deciso di lasciare liberi i due plantigradi protetti. Una scelta, difficile, di responsabilità e rischi, ma dettata dal rigore scientifico e dal confronto. Cosa riserverà il destino ai due esemplari, è impossibile definirlo. «Possiamo essere sicuri – continua l’ente Parco- che sanno orientarsi da soli, che non hanno bisogno del cibo e dall’uomo hanno bisogno solo di rispetto così come fatto fino ad oggi, senza dimenticare mai che sono solo due esemplari di una popolazione di circa 60 orsi che ce la stanno mettendo tutta per sopravvivere. Non dimentichiamoci che anche ognuno di noi deve fare la propria parte aumentando le conoscenze e la consapevolezza verso una coesistenza possibile, concreta e soprattutto rispettosa». In molti attendono la pronuncia della procura della Repubblica di Avezzano, sulla vicenda che ha portato alla morte l’orsa Amarena. Nel mese di febbraio, sono state depositate le perizie balistiche e delle indagini forensi, eseguite da Paride Minervini, Stefania Salucci e Rosario Fico. L'ente Parco, sottolinea l'importanza del rispetto per la fauna selvatica e della collaborazione tra esseri umani e animali, per una convivenza armoniosa.

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