A Piazza Venezia la gara degli alberi di Natale più brutti

A Piazza Venezia la gara degli alberi di Natale più brutti
di Pietro Piovani
2 Minuti di Lettura
Giovedì 15 Dicembre 2016, 00:24 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 20:38
Nuove offese: "Sei brutto  come l'albero a Piazza Venezia"
@SusannaQua



L'albero di Natale a Piazza Venezia è diventato un tema centrale nell'agenda politica della Capitale, e non da quest'anno. C'è un comprensibile malcontento per l'eccessiva austerità dell'abete allestito dalla nuova giunta, alla quale ora si è cercato di rimediare con un po' di festoni aggiuntivi. Prima di questa luminaria di rinforzo, era stato definito il più brutto albero di Natale nella storia di Roma. Evidentemente ci si è dimenticati dell'osceno cono di panna comparso al centro della piazza nel 2011, tutto bianco, che si mimetizzava con i marmi del Vittoriano, abbellito (si fa per dire) da una striscetta tricolore. Qualcuno lo chiamò “futurista”, forse per affinità culturale con la giunta dell'epoca, certo ci voleva un bel coraggio per accostare quel coso appuntito all'arte di Boccioni e Severini, sta di fatto che l'allora sindaco Alemanno dovette disconoscerlo e ne ordinò a furor di popolo la rimozione. Qualche critica investì pure l'albero dell'era Marino, che sceglieva la strada della retorica con i rami coperti dalla scritta “pace” in tutte le lingue del mondo. Mentre lo scorso anno riuscì a passare quasi inosservato l'albero del commissario Tronca, che pretendeva di onorare le vittime del Bataclan.

La scelta della conifera e del suo addobbo si usa ormai come termometro per misurare la qualità dell'amministrazione. Si fanno confronti tra le città, l'albero di Milano è più luminoso, quello di Napoli è più imponente, una specie di gara a chi ce l'ha più alto e a chi ha più palle. La competizione tra alberi istituzionali riproduce in fondo quella privata (raccontata ieri da Raffaella Troili in questa stessa rubrica) tra alberelli domestici esibiti in foto su Facebook. E pensare che fino a qualche tempo fa a Roma gli alberi di Natale neanche esistevano: gli abeti stavano su al Nord, qui i regali li portava la Befana e li lasciava sotto alla cappa della cucina.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA