Bancomat clonato, l'odissea di un romano. «Carta "non abilitata" e trattenuta 40 secondi, poi spariti mille euro dal conto»

La disavventura per un uomo in uno sportello Atm nel quartiere Monteverde. Indagini in corso su altri colpi

Bancomat clonato, l'odissea di un romano. «Carta trattenuta 40 secondi, poi spariti mille euro dal conto»
di Alessia Perreca
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Lunedì 31 Luglio 2023, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 19:08

E’ un incubo che nessuno vorrebbe mai vivere: uscire di casa, andare in banca per un normale prelievo e vedersi clonato il proprio bancomat. Spesso è un messaggino ad avvisarci dell’avvenuta operazione, in altri casi ce ne accorgiamo solo dopo aver successivamente effettuato un estratto conto. E la sorpresa è davvero terribile: un ammanco di denaro mai prelevato. Almeno da noi. Segno di una probabile clonazione. E’ la trama di una disavventura accaduta a un uomo - lo scorso maggio -  presso uno sportello Atm nel quartiere Monteverde. Il suo bancomat trattenuto per 40 secondi senza aver concluso alcun movimento e lo sconcerto nel constatare (diversi giorni dopo, ndr) un buco di 1.000 euro dal proprio conto. La truffa del bancomat clonato attraverso lo skimmer è ritornata nella Capitale: un dispositivo “invisibile”, ma  in grado di catturare i codici pin e clonare le carte di credito di ignari utenti e turisti.

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I FATTI

E’ lo scorso 13 maggio quando un uomo - P.C. - si reca presso uno sportello ( esterno) Atm, di via Carini 58, nel quartiere Monteverde, per effettuare un prelievo.

Inserisce la carta, ma gli viene trattenuta per 40 secondi ed infine restituita perché - secondo la banca - non abilitata. «Sono tornato a casa - racconta l’uomo al Messaggero - e ho telefonato alla mia banca descrivendo i fatti. L’operatrice mi ha rassicurato sul corretto funzionamento del mio bancomat. E mi sono tranquillizzato». Qualche giorno dopo, però, l’amara sorpresa: dall’estratto conto mancavano 1.000 prelevati, però, da un altro sportello. «Ho telefonato nuovamente alla filiale per segnalare l’accaduto e hanno provveduto a riaccreditare l’importo». Ma il colpo di scena arriva dieci giorni dopo quando l’uomo riceve la comunicazione dello storno dei 1.000 perché secondo la banca il prelievo è stato effettuato correttamente e senza alcun tipo di operazione sospetta. «Sono corso dalla polizia e ho denunciato quanto accaduto. Gli agenti mi hanno riferito di essere l’ennesima vittima di una truffa».  L’uomo non era l’unica vittima. Con lui anche altre persone, vittime dello stesso raggiro.

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IL MECCANISMO

Una pratica in atto già da diverso tempo, ma ritornata alla ribalta negli ultimi mesi. Un modus operandi semplice mediante l’utilizzo di uno skimmer a comparsa del tutto invisibile agli occhi del cliente. Uno strumento elettronico che viene nascosto all’interno della fessura dove si inserisce la carta di credito ( o bancomat) e attraverso microcamere riesce a catturare i codici pin e clonare - quindi - i bancomat.

 

La Polizia postale ha raccolto diverse denunce e le indagini ora sono in corso per risalire ai presunti responsabili delle falsificazioni delle carte di credito e dell'indebito utilizzo. A febbraio dello scorso anno un giovane romano di 26 anni era stata denunciato dai Carabinieri del Nucleo radiomobile di Roma dopo esser stato fermato a Centocelle con 160 carte di credito: 44 già clonate e le altre pronte per la falsificazione. Tra il materiale ritrovato e sequestrato anche uno skimmer pronto per mettere in atto i colpi.

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