Truffe e furti in strada a Roma, presa la gang dei latinos. Anziana derubata con il trucco del mazzo di chiavi

La polizia ha fermato 3 sudamericani che tentavano un prelievo con la carta trafugata

Truffe e furti in strada a Roma, presa la gang dei latinos. Anziana derubata con il trucco del mazzo di chiavi
di Alessia Marani
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Sabato 24 Giugno 2023, 22:22 - Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 01:37

Scaltri, pericolosi e recidivi. Ma questa volta è andata male alla banda di “latinos” specializzata nelle truffe a donne e anziani, per le strade della Capitale. Un business su cui criminali, neofiti o esperti, si buttano a capofitto o si convergono, poiché foriero di ottimi profitti e a rischio quasi zero: difficile essere stanati, generalmente lievi le conseguenze previste dal codice penale, specie rispetto alle “classiche” rapine. Eppure i “Falchi” della Squadra Mobile appostati nelle strade della città, l’altro giorno, hanno praticamente sorpreso in flagranza due cubani e un peruviano tra i 36 e i 43 anni che avevano appena derubato con la tecnica del mazzo di chiavi (ossia, mentre un complice distrae la vittima dicendole che gli sono appena cadute le chiavi a terra l’altro si infila nell’auto della malcapitata e scappa con la borsa) un’anziana in piazza Guadalupe, al Trionfale. Dall’inizio dell’anno gli agenti della Questura hanno già arrestato 36 truffatori seriali.
I Falchi erano sulle tracce della gang latinoamericana che sarebbe stata vista agire nella zona anche precedentemente. Hanno soccorso la vittima, sconvolta e in lacrime, quindi, aiutati da alcuni cittadini che avevano assistito alla scena e hanno saputo fornire una buona descrizione dei tre, si sono messi sulla loro scia. Ben sapendo come agiscono solitamente, sono corsi a verificare i bancomat più vicini, sorprendendo uno degli indagati mentre stava per tentare un prelievo con il bancomat rubato, mentre i due complici, in attesa a una certa distanza, vista la malaparata, hanno tentato vanamente di fuggire a piedi: il primo è stato “placcato” subito, l’altro, fuggito a bordo di un’auto, è stato bloccato direttamente sotto la sua abitazione. Pensava di farla franca: stava rientrando tranquillamente con le buste della spesa, come se nulla fosse. E qui, nel “covo” di Torpignattara, ecco la sorpresa: si trattava non altro che di un covo della banda, base logistica forse anche per altri gruppi con cui dividersi e suddividersi i colpi. Il sospetto di chi indaga è che i tre siano solo una parte di una banda ancora più numerosa pronta a organizzare raid in più zone di Roma, a “batterie” messe su a seconda delle necessità del momento. Non solo dedita alle truffe in strada, ma anche ai furti con destrezza. 

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LE PERQUISIZIONI

Durante le perquisizioni, infatti, sono stati sequestrati circa 8 mila euro e vario materiale probabile provento di furto su cui si stanno svolgendo accertamenti specifici per stabilirne la provenienza. I tre sudamericani sono stati arrestati perché gravemente indiziati, in concorso fra loro, di furto aggravato. La Procura ha chiesto e ottenuto dal Gip la convalida della misura pre-cautelare adottato dalla polizia. Per loro è anche in corso la procedura per la verifica della loro posizione sul territorio nazionale. 
Convalida dell’arresto e tre anni di foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Roma, invece, a carico di due giovai campani gravemente indiziati di avere truffato una coppia di anziani sempre in zona Montemario. 

IL FALSO NIPOTE

Nei giorni scorsi, un’auto civetta, con a bordo gli investigatori del Distretto San Giovanni, ha intercettato un mini Suv con due ragazzi a bordo provenienti dalla Campania; l’esperienza ha indotto i poliziotti a seguire l’auto ma senza alcun esito.

Il giorno seguente gli stessi ragazzi, sempre sulla stessa auto, sono tornati nella Capitale e anche in questo caso sono stati seguiti in maniera discreta dai poliziotti. Quando l’auto è giunta a Montemario il passeggero, tenendo all’orecchio un cellulare, è sceso ed è entrato nel portone di un palazzo da cui è uscito dopo pochi attimi guardandosi intorno. A quel punto gli agenti sono intervenuti bloccando i due giovani. Quello che era sceso aveva 400 euro in contanti e una scatoletta di gioielli che, come è stato accertato subito dopo, erano stati dati loro da una coppia di anziani convinti di averli consegnati al direttore di un fantomatico ufficio postale per risolvere un gravissimo problema del nipote. I 2 giovani, entrambi napoletani, di 22 e 23 anni, dopo gli atti di rito, sono stati arrestati perché gravemente indiziati di truffa aggravata.

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