«Stop alle corse serali del tram». L’annuncio è di Atac. Ci risiamo: l’8 chiude di nuovo. Da ieri notte, per tre o forse quattro settimane, la linea tranviaria che collega piazza Venezia con Casaletto si fermerà tutte le sere, ad esclusione del weekend, alle 21 fino a fine servizio. Per riaprire alle 5 della mattina successiva. In campo, come al solito quando c’è da tamponare l’inefficienza dei tram, Atac metterà in campo una decina dei tanto vituperati bus navetta, odiatissimi dalla lobby pro tram ma una salvezza di una città ripiegata su un mezzo di trasporto inefficiente già dalla metà del secolo scorso.
L’INTERVENTO
Questa volta, la causa dello stop notturno sono i lavori di rifacimento delle corsie laterali di viale Trastevere da piazza Ippolito Nievo a piazza Flavio Biondo, cioè a Stazione Trastevere. Ottocento metri circa di strada dove il dipartimento Lavori pubblici del Comune interverrà per ripulire e rimettere in sesto caditoie e “bocche di lupo” del sistema fognario, potare i platani e infine rifare l’asfalto ridotto a una lunga sequenza di buche grazie alle vibrazioni dei tram. Il tutto, come detto, con un cantiere previsto per le prossime tre o quattro settimane. Un cantiere che, in realtà, era previsto ad agosto ma che è slittato a causa del protrarsi dei lavori sui binari del tram.
CANTIERE ETERNO
Quindici mesi: tanto è durato il cantiere che ha portato, dopo un trentennio di esistenza della linea, alla sostituzione di 4,5 chilometri di binari pari a circa l’80 per cento dei 5,7 totali che compongono la linea. Inizialmente doveva durare 6 mesi, poi saliti a 9 e, infine, a 15. Una sostituzione che, però, non ha risolto i problemi esistenti e che sono intrinsecamente legati al tram come mezzo di trasporto in sé: lentezza, rumori, vibrazioni. Anzi: la velocità in alcuni tratti dove ci sono ancora i binari di trenta anni fa è scesa a 5 chilometri l’ora. Il passo d’uomo arriva a 6,5 chilometri l’ora. Sono i tratti di ponte Garibaldi e di via Botteghe Oscure. Mentre le vibrazioni e lo stridio sono rimasti un po’ ovunque ma soprattutto nella zona di Ponte Bianco sulla Gianicolense. E le lamentele dei cittadini sui social fioccano. Anche perché la linea è andata incontro a svariati stop.
UNO STOP DOPO L’ALTRO
L’ultimo stop all’8 è di pochi giorni fa: un albero crolla e si abbatte su un mezzo in movimento.
Il primo stop arrivò lo stesso giorno della ripartenza: dopo mezza giornata, il sistema di alimentazione di Atac, vecchio di mezzo secolo, andò in tilt. Vetture ferme e bus sostitutivi in campo fra Casaletto e stazione Trastevere. E ci vollero tre giorni di lavoro giorno e notte per riparare il guasto.
Poi, il 17 ottobre: salta un binario, uno di quelli non sostituiti. Un tram rimane bloccato per un paio d’ore all’altezza dell’ospedale San Camillo: a differenza del Santo Spirito dove i binari saranno proprio accostati all’ingresso del pronto soccorso, qui almeno (come al Policlinico Umberto I) il tram passa a centro strada con lo spazio di manovra per le ambulanze. Ancora: 23 ottobre, semaforo pericolante, mezzi fermi a viale Trastevere. Due giorni dopo, ramo su un tram a via Arenula. Ora le strade da rifare.