Roma, via Nazionale "tutelata": tramonta l'ipotesi tram

Posto il vincolo paesaggistico alla strada su cui dovrebbero passare i binari del Tva

Roma, via Nazionale "tutelata": tramonta l'ipotesi tram
di Fernando M. Magliaro
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Domenica 31 Marzo 2024, 07:29 - Ultimo aggiornamento: 07:35

Unanimità: sette voti su sette a favore del vincolo paesaggistico su via Nazionale. Li hanno espressi, giovedì mattina, i sette membri della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale della Soprintendenza di Stato: da questo momento in poi, via Nazionale si unisce a piazza della Repubblica, Largo Magnanapoli e a una parte di via IV Novembre come strada vincolata, creando, quindi, un "unicum" in tutte queste strade. Nei prossimi giorni, Palazzo Massimo spedirà in Campidoglio una notifica formale e da quel momento, salvo ricorsi al Tar difficili da ipotizzare, via Nazionale sarà vincolata. E per il progetto del Comune di realizzare la nuova linea tranviaria Termini-Vaticano-Aurelio, la Tva, la situazione si complica un bel po'. Prendendo spunto dal Piano Urbano della Mobilità sostenibile (Pums) dell'era Raggi, il Comune vorrebbe realizzare una linea tranviaria che, partendo da Termini, arrivi a piazza Giureconsulti (Aurelio) e a piazza Risorgimento (Vaticano). I binari dovrebbero passare per piazza della Repubblica, via Nazionale appunto, largo Magnanapoli e via IV Novembre, piazza Venezia, via del Plebiscito, corso Vittorio. Arrivati al Tevere, il progetto prevede, dopo ponte Vittorio, la divisione del ramo Vaticano da quello Aurelio. Il primo passerebbe sotto gli archi di Passetto di Borgo (con deroga della Soprintendenza), via Porcari e piazza Risorgimento. L'altro, passaggio attaccato all'ingresso del pronto soccorso del Santo Spirito in Sassia, galleria sotto il Gianicolo e poi via Gregorio VII fino a Giurencosulti. Un progetto avversato da residenti, commercianti, artigiani, tassisti, vigili, sindacati di medici, 118, polizia, carabinieri, associazioni di ciclisti, motociclisti, storici, archeologi.

COSA CAMBIA

Il vincolo, come la stessa soprintendente Daniela Porro ha più volte rimarcato, ha ovviamente valore per il futuro: i pareri già resi in passato rimangono validi. L'esempio è quello del tram di via Nazionale: la Soprintendenza aveva espresso moltissime riserve, più volte ribadite, sul progetto: su piazza della Repubblica, largo Magnanapoli e via IV Novembre, strade e piazze già sotto vincolo, queste riserve erano espresse sotto forma di prescrizione, quindi obbligatorie. Su via Nazionale, invece, sotto forma di raccomandazione, quindi più attenuate. Esempio: su via Nazionale, per le fermate la Soprintendenza aveva raccomandato la diminuzione del numero o il divieto di coprire le fermate con le pensiline. O, ancora, una serie di forti riserve sull'installazione dei pali di sostegno della linea di alimentazione elettrica o, peggio, l'ancoraggio della stessa alle facciate dei palazzi storici. Se e quando il Campidoglio produrrà il progetto definitivo, queste che erano raccomandazioni potranno diventare obblighi imperativi a meno di incorrere nel parere contrario della Soprintendenza stessa e quindi nella bocciatura del progetto. Per fare un parallelo: su piazza della Repubblica la Soprintendenza sin dall'inizio ha vietato categoricamente l'installazione della linea aerea di alimentazione elettrica dei tram, con una prescrizione "imperativa" visto che piazza della Repubblica era già vincolata come paesaggio. Tanto che il Campidoglio, per darvi seguito, ha dovuto ingegnarsi cercando tram che possano marciare anche a batteria. Di fatto, quindi, l'idea di far passare i binari su via Nazionale dove insistono la più antica basilica cristiana, quella di San Vitale, preesistenze romane, edifici storici come Bankitalia, appare sempre più ardua. Tanto che in Comune si studia una via d'uscita: invertire la costruzione, partendo non da Termini ma da Giureconsulti. Per poi fermarsi a largo Argentina, come prima tratta, in attesa forse di tempi migliori.

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