Tram Termini-Vaticano, l'altolà delle Belle Arti: «Altissimo rischio archeologico» su via Nazionale per le Mura Serviane

La soprintendente Porro: «Falso che sia stato dato il via libera al progetto»

Tram Termini-Vaticano, l'altolà delle Belle Arti: «Altissimo rischio archeologico» su via Nazionale per le Mura Serviane
di Fernando M. Magliaro
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Martedì 20 Febbraio 2024, 06:11 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 08:15

«Strumentalizzazione» da una parte. E sottolineatura delle norme e dei vincoli dall'altra. La Soprintendenza Speciale di Roma torna sulla questione dell'apposizione del vincolo paesaggistico su via Nazionale, iter avviato a metà dicembre, e lo fa chiarendo in modo inequivocabile che sul progetto del tram Termini-Vaticano-Aurelio, la Tva, non c'è nessun via libera delle Belle Arti. Anzi, che vincoli e criticità del progetto sono ancora tutti lì. Lo fa con una nota pubblica, cosa non usuale, diffusa alla stampa rivolta a quanti hanno «interpretato come un "via libera" alla realizzazione della Tva la non retroattività dell'avvio del procedimento di vincolo su pareri già rilasciati».

 

LA STORIA

La querelle nasce quando, il 15 febbraio, della lettera con cui la Soprintendenza respinge le argomentazioni del Comune contrarie all'apposizione del vincolo su via Nazionale, viene data un'interpretazione che considera come un sostanziale via libera al tram la non retroattività del futuro vincolo.

 

«OPPORTUNE PRECISAZIONI»

La soprintendente Daniela Porro, quindi, nella nota diffusa ieri, dopo aver sottolineato «vivo stupore» per la strumentalizzazione, ricorda come sia la legge a stabilire la non retroattività del vincolo e la conseguente validità dei precedenti pareri: «Che il vincolo su Via Nazionale non possa operare retroattivamente ce lo dice la giurisprudenza», spiega la Soprintendente. Che, però, aggiunge: «ma il vincolo può intervenire nella definizione della fase progettuale che ancora ci separa da un'approvazione definitiva dell'intervento», scrive Porro che poi aggiunge «opportune precisazioni. Il progetto esaminato in sede di Valutazione di Impatto Ambientale ha mostrato diverse criticità dal punto di vista della tutela archeologica e monumentale. Tali criticità sono state evidenziate dalla Soprintendenza che ha espresso vincolanti prescrizioni in merito all'altissimo rischio archeologico per il quale sono stati richiesti diversi saggi preventivi, soprattutto per i tratti contermini alla chiesa di San Vitale, al Palazzo della Banca d'Italia e a Largo Magnanapoli, ove sono presenti diverse e importanti evidenze archeologiche, non ultimo un tratto affiorante delle mura Serviane e i resti delle cosiddette terme di Costantino». Che poi sono le stesse preoccupazioni esplicitate da storici come Umberto Broccoli.

 

«INTERVENTO SCOLLEGATO»

Aggiungono le Belle Arti: «Per quanto riguarda la tutela paesaggistico-monumentale il progetto risulta scollegato da altri interventi come il piano sanpietrini, il progetto di pedonalizzazione e riqualificazione della zona piazza Esedra e piazza dei Cinquecento. Forti criticità presenta anche la palificazione elettrica necessaria all'infrastruttura, sia per il rischio archeologico relativo agli scavi che per quello monumentale, con riferimento alla proposta di ancorare la linea elettrica a edifici sottoposti a vincolo architettonico». Inoltre, fra le prescrizioni c'è quella che «prima della ulteriore fase approvativa dell'opera e comunque prima della successiva Conferenza di Servizi, dovrà essere sviluppato e presentato al Ministero della Cultura, Soprintendenza Speciale di Roma, un progetto che fornisca tutte le possibili soluzioni alle criticità e che ottemperi alle prescrizioni e ai rilievi dettagliatamente evidenziati». Un documento mai prodotto.

 

A FINE MESE

Per la fine del mese è prevista la riunione della conferenza dei Soprintendenti di Roma cui spetta il compito di decidere sull'apposizione definitiva del vincolo paesaggistico su via Nazionale. Qualora il vincolo fosse confermato, ogni prescrizione della Soprintendenza diventerebbe, per semplificare, imperativa. Esattamente come accade su piazza della Repubblica e su largo Magnanapoli, già sottoposte allo stesso vincolo, e dove la Soprintendenza ha tassativamente vietato l'installazione della linea di alimentazione elettrica rendendo quindi obbligatorio il ricorso a tram a batterie.
 
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