Barista uccide rapinatore, l’accusa del pm: omicidio volontario. Interrogatorio fissato per domani

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Domenica 16 Febbraio 2014, 10:55
Per ora l’ipotesi di reato a carico di Alina omicidio volontario. Secondo il pm della procura di Civitavecchia Alessandro Gentile, titolare dell’indagine, la 40enne romena che insieme al marito gestisce il Coffee Break in via Hermada a Isola Sacra, giovedì sera avrebbe accoltellato Manuel Musso con l’intenzione di uccidere. In base alla ricostruzione dell’accusa, infatti, il 29enne entrato al bar per rapinarlo insieme all’amico Cristian Ferreri, avrebbe sì sparato dei colpi in aria, ma non puntato la pistola contro la donna. Che quindi non avrebbe agito per legittima difesa. Una versione dei fatti tutta da dimostrare e che sarà al centro dell’interrogatorio di garanzia in programma domani al Palazzo di giustizia di Civitavecchia.



La gente di Fiumicino, però, la sua verità l’ha già decisa. E si è schierata dalla parte di Alina. In tanti - amici della donna e non solo - si chiedono infatti come sarebbe stato possibile comportarsi in maniera diversa in un frangente così drammatico. Pistola puntata contro o meno, sostengono i più, Alina è uscita dalla cucina dove stava svolgendo le ultime faccende prima della chiusura del locale, per difendere se stessa e la propria attività. E in pochi istanti non poteva valutare se e dove colpire il malvivente.



Tesi che probabilmente oggi nell’interrogatorio di garanzia verrà ribadita dall’avvocato difensore di Alina, Italo Mannucci, il quale tenterà di rendere meno pesante l’ipotesi di reato a carico della propria assistita.



Cri. Ga.