La gente di Fiumicino, però, la sua verità l’ha già decisa. E si è schierata dalla parte di Alina. In tanti - amici della donna e non solo - si chiedono infatti come sarebbe stato possibile comportarsi in maniera diversa in un frangente così drammatico. Pistola puntata contro o meno, sostengono i più, Alina è uscita dalla cucina dove stava svolgendo le ultime faccende prima della chiusura del locale, per difendere se stessa e la propria attività. E in pochi istanti non poteva valutare se e dove colpire il malvivente.
Tesi che probabilmente oggi nell’interrogatorio di garanzia verrà ribadita dall’avvocato difensore di Alina, Italo Mannucci, il quale tenterà di rendere meno pesante l’ipotesi di reato a carico della propria assistita.
Cri. Ga.