Alina ieri era nel bar ad aiutare i proprietari a ripulire, a cacciare via le tracce di quell’orribile pomeriggio fatto di spari, pallottole conficcate sul muro, grida di terrore e sangue. Alina ha accoltellato uno dei rapinatori, morto dopo poco. «Vogliamo solo un po’ di tranquillità - continuano a ripetere i proprietari - ancora non sappiamo se riapriremo, ma intanto vogliamo sistemare il nostro locale, siamo ancora tutti sotto choc». Alina intanto è fuggita via, è entrata nel bar e si è rifugiata in un angolo, perché non vuole parlare, non vuole ricordare. Ha il volto un po’ gonfio, ha pianto tanto e anche ieri continuava a versare lacrime per quel maledetto giorno che le ha cambiato la vita. «Si è sempre fatta rispettare, è una donna molto forte, che ha sempre e solo pensato al lavoro e alla sua famiglia» raccontano i pescatori di via della Torre Clementina, dove Alina ha lavorato in un bar per anni.
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