Rieti, verso un consiglio
comunale straordinario
su Gala Tech - ex Solsonica

Solsonica
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Martedì 27 Febbraio 2018, 18:30
RIETI - Il futuro degli ex dipendenti Solsonica in seguito alla chiusura nella vertenza di Gala Tech, si va verso la convocazione di un consiglio comunale straordinario a Rieti. Dopo l’ufficializzazione del licenziamento collettivo che ha coinvolto 23 lavoratori ex Solsonica e la contemporanea fine delle speranze per un altro centinaio di dipendenti, sempre ex Solsonica, che avrebbero dovuto essere riassorbiti negli anni sulla base degli accordi sottoscritti, le organizzazioni sindacali hanno richiesto che non si spegnessero i riflettori sulla vertenza, appellandosi anche agli Enti locali. «A seguito della richiesta delle organizzazioni sindacali, in considerazione dell’importanza della vicenda Gala Tech e della sensibilità istituzionale nei confronti dei lavoratori coinvolti - spiega una nota il Comune di Rieti - il presidente del Consiglio comunale, Giuliano Sanesi, ha fissato per venerdì 2 marzo alle 12.30 la conferenza dei capigruppo con all’ordine del giorno la convocazione del consiglio comunale straordinario da dedicare alla vicenda aziendale».

I PASSAGGI
Una situazione che va avanti da tempo, tra accordi firmati, promesse deluse, speranze, fino alla chiusura, senza accordo, e al licenziamento definito nei giorni scorsi. Sebbene il percorso attualmente esistente sia purtroppo simile a quello di altre vertenze che si sono concluse in modo non positivo per i lavoratori, come per gli ex Ritel e gli ex Schneider, l’appello lanciato al Comune capoluogo da parte dei rappresentanti locali di Cgil, Cisl e Uil mira a tenere accesa una pur flebile speranza per il futuro dei lavoratori, per individuare un investitore disposto a fornire una soluzione concreta sul territorio. In sintesi, con una riunione straordinaria del Consiglio comunale di Rieti, si punta a fare breccia affinché il ministero dello Sviluppo Economico riconvochi il tavolo aperto nei mesi scorsi presso lo stesso ministero, come firmatario dell’accordo sottoscritto nel 2016 e poi non concretizzatosi. Nelle settimane scorse, gli stessi sindacati avevano lanciato un appello alle forze politiche e alle istituzioni affinché si continuassero a occupare dello stabilimento, o meglio, del futuro dei lavoratori di Colle Puzzaro.
 
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