RIETI - Si allarga sempre di più il perimetro delle attività commerciali colpite dall’affossamento del tetto a via Pescheria, facente parte del complesso dell’ex Seminario, di proprietà della Diocesi di Rieti. Dopo la temporanea chiusura forzata del negozio di alta bigiotteria “Joriel Bio Gioielli” e dell’adiacente ufficio di segreteria della Pia Unione Sant’Antonio di Padova, è anche “Recuperandia” - l’emporio per la vendita del materiale di riuso donato alla Caritas Diocesana - a pagare lo scotto della lesione di una delle travi che sorreggono il tetto delle attività commerciali dislocate lungo via Pescheria.
Chiusa a metà. Ad evidenziare la pericolosa incurvatura del tetto verso l’interno, lasciando paventare il rischio di crollo a causa dello spezzamento di una delle travi è stato, venerdì scorso, l’immediato sopralluogo dei vigili del fuoco, effettuato subito dopo la segnalazione ricevuta dal titolare della bigiotteria, Alessandro Nulli. Una situazione che dall’agosto scorso costringeva “Joriel Bio Gioielli” a tamponare le perdite di acqua dal tetto utilizzando bacinelle e stracci e che venerdì – dopo giorni di pioggia e forte vento - ha avuto il suo epilogo finale, quando i vigili hanno interdetto l’uso del negozio e della segreteria della Pia Unione per evitare il rischio che un eventuale crollo possa coinvolgere personale e clienti all’interno delle due attività.
L’affossamento del tetto ha però coinvolto anche circa metà degli spazi interni del negozio “Recuperandia”, situato all’angolo tra piazza Oberdan e via Pescheria, costretto a interdire l’accesso ai clienti alla seconda metà dei suoi locali – all’incirca, almeno una cinquantina di metri quadri - mediante l’uso di una fettuccia bianco-rossa, solitamente impiegata nei lavori di cantiere.
«Venerdì scorso, i vigili del fuoco hanno effettuato il sopralluogo - spiegano da “Recuperandia” - e ieri (lunedì, ndr) abbiamo trascorso la giornata a delimitare lo spazio del negozio che i vigili hanno spiegato non essere sicuro. Non abbiamo mai rilevato cedimenti o perdite di acqua nello spazio che siamo stati costretti ad interdire, ma i vigili del fuoco ci hanno spiegato che si tratta di una misura precauzionale alla quale dobbiamo attenerci per scongiurare ogni possibile rischio. È una situazione che ci ha colto tutti di sorpresa - concludono a “Recuperandia” - ma non possiamo agire diversamente. Ora siamo in attesa di ricevere risposte più precise dai prossimi sopralluoghi che verranno effettuati per verificare lo stato del tetto e gli interventi da compiere».
Ad essere interessato dal pericolo provocato dall’affossamento del tetto è anche un quarto spazio commerciale, situato accanto alla segreteria della Pia Unione e un tempo sede di un’attività di vendita alimentare di kebab, oggi sfitto: in totale, sono quindi tre gli spazi interdetti del tutto al loro uso e un quarto - “Recuperandia” - soltanto per metà.
Il silenzio della Diocesi. Ieri, intanto, Il Messaggero ha provato a contattare la Diocesi di Rieti per chiedere ulteriori spiegazioni sullo stato di danneggiamento del tetto e sugli interventi da effettuare, che i vigili del fuoco hanno prescritto come urgenti. Ma, al momento, dall’ufficio tecnico non è arrivata alcuna risposta al riguardo. Staremo a vedere.