Rieti, presto edificabili
aree fin qui «dimenticate»

Comune di Rieti
di Alessandra Lancia
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Domenica 24 Aprile 2016, 08:45 - Ultimo aggiornamento: 13:07
RIETI - Segnali di vita dal pianeta «Urbanistica»: con l'ordinaria amministrazione drammaticamente al palo - appena 30 i permessi a costruire rilasciati dal Comune di Rieti nel 2015 - sono attesi a giorni in commissione i Programmi pluriennali di attuazione (Ppa in gergo), che consentendo l'attuazione del Piano regolatore generale sbloccheranno una serie di aree, dando la possibilità di rendere effettivamente edificabili terreni che fin qui lo sono stati solo sulla carta. Si tratta di una prima benché tardiva risposta dell'amministrazione a quella folla di reatini che da 12 anni paga l'Ici su aree fabbricabili senza ricavarne alcun vantaggio.
Il lavoro di ricognizione avviato nel 2013 dall'allora assessore Cecilia - non senza resistenze - arriva ora a compimento con l'assessore Ludovisi in un quadro politico più rasserenato ma in un contesto economico pesantemente segnato dalla crisi.
«I Ppa sono pronti, ho già fatto una serie di incontri con gruppi e partiti di maggioranza ma quello che conta è la discussione che intavoleremo in Commissione urbanistica con tutti i gruppi consiliari e parallelamente con gli Ordini professionali», dice Ludovisi.
«Tutte le aree a destinazione produttiva, a cominciare dalle ex aree industriali cittadine, sono inserite nei Ppa. Per quanto riguarda invece le aree di espansione residenziale, la logica che ci ha guidato è stata quella della ricucitura col tessuto esistente piuttosto che il consumo di nuovo suolo. Questa d'altronde è la logica che guida anche il nuovo Testo unico per l'edilizia a cui sta lavorando la Regione, come pure una revisione al ribasso dello sviluppo demografico delle città: tutti i prg poggiano su stime di crescita che non trovano riscontro nella realtà».
Per questo vagheggiate l'ipotesi di un nuovo prg?
«Intanto, iniziamo con l'attuare quello esistente. Col nuovo Testo unico una revisione degli strumenti urbanistici vigenti si imporrà e a quel punto sarà meglio pensare a un nuovo piano regolatore. E' un discorso molto in prospettiva che però bisognerà iniziare a fare».
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