Consip, spunta un altro pizzino: «30mila euro mensili a T.». Per i pm è Tiziano Renzi

Consip, spunta un altro pizzino: «30mila euro mensili a T.». Per i pm è Tiziano Renzi
di Sara Menafra
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Domenica 5 Marzo 2017, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 15:27


ROMA L'accordo per una dazione mensile di 30mila euro a Tiziano Renzi era al centro dei pensieri e probabilmente delle discussioni che faceva Alfredo Romeo lo scorso autunno, quando incontrava spesso il ragazzo Carlo Russo, imprenditore toscano e amico di famiglia. Una insistenza sullo stesso concetto, riscontrata da non uno ma due pizzini rintracciati nella spazzatura del suo ufficio di via della Pallacorda a Roma. E che ora potrebbero servire alla procura di Roma a dimostrare l'accusa di traffico di influenze nei confronti del padre del premier, indagato per rivelazione del segreto istruttorio. Uno è stato trovato dagli uomini del Noe, ai quali proprio ieri la procura di Roma ha deciso di revocare l'inchiesta, rintracciato tra le decine di sacchetti di una discarica di Roma. L'altro è stato trovato poco tempo dopo, uno a distanza di poche settimane dall'altro. Nel primo, che stando alle intercettazioni è stato scritto proprio mentre Romeo chiedeva a Russo di definire tutti i punti dell' intesa si legge: «30mila per mese a T., 5mila ogni due mesi R. C.» e in fondo: «2 incontri quadro tenuti da T, uno con M. uno con L.», dove le due sigle successive dovrebbero stare per Luigi Marroni e Luca Lotti. Il secondo è leggermente diverso: ci sono ancora le cifre inziali, mentre non parla più degli incontri quadro da tenere con T. Il punto, però, è sempre lo stesso: l'incontro da svolgere con M. E una indicazione importante, tutto il giro dovrà essere fatto usando denaro «in contanti». In più occasioni, in realtà, Romeo insiste anche per incontrare direttamente Matteo Renzi anche se non ci sono riscontri che ci sia effettivamente riuscito. Romeo, però insiste e gli dà persino un nomignolo: il principe. «L'altra sera il principe è stato al San Carlo a Napoli» dice ad esempio.
IL CASSETTO DI CONTANTI
L'imprenditore ora in carcere per corruzione dice di aver bisogno di quantificare per un motivo preciso: «Per un unico motivo... le voglio dare anche le motivazioni e il perché di questi numeri perché Lei dice ma chi ste Romeo da i numeri a lotto (dialetto campano, ndr)». E aggiunge: «Perché con questo meccanismo io sto tranquillo. Perché io ritiro l0mila euro a settimana, le metto in un cassetto e... sto blindato! Nessun mi rompe le palle», anche se, spiega meglio subito, che i numeri che ha dato sono solo indicativi e che sarebbe disponibile a dazioni ben superiori: «Laddove io posso fare di più lei c'ha la mia disponibiltà! Laddove io mi organizzo in casa mia perché posso perché non so se lei sa adesso le banche qua è un casino».
Di certo, il corteggiamento di Romeo a Tiziano Renzi dura parecchio. L'estate scorsa, quando il gip di Genova archivia l'inchiesta per bancarotta è lui a proporre, tramite Russo, una vacanza in uno dei suoi alberghi, a Ischia. «Possiamo fare qualcosa di utile... se deve fare le vacanze che ne so, lui ama Ischia che io so... lui ama Ischia... abbiamo...». Russo si mostra perplesso rispetto a questa offerta, e allora è lo stesso Romeo a cercare di correggere il tiro: «E vabbè ma poi i miei cugini sono una cosa... diversa da me». In realtà, dicono gli atti di indagine, la struttura alberghiera di Ischia è stata usata così come accadeva per quella di Napoli. Ovvero, scrive il Noe, «per ricompensare i pubblici ufficiali infedeli».
IL NEGOZIO
Il sistema sembra funzionare praticamente per qualunque cosa, Alfredo Romeo aveva preso anche un contatto all'Inps con la ex dirigente Daniela Becchini. Non a caso nelle carte si dice che la «corruzione è assolutamente generalizzata e va dal mercimonio di appalti milionari alla minuta corruzione dell'appartenente della Polizia Municipale di Napoli che viene corrotta per farle fare le multe ad un esercizio commerciale che dà fastidio all'hotel Romeo».