Ma intanto l'amministrazione Trump, mentre i federali indagano sull'accaduto, ha già deciso di espellere in maggio due diplomatici cubani in Usa. Una mossa che il governo cubano ha bollato come «ingiustificata», definendo i sospetti degli americani «privi di ogni fondamento». « Cuba non ha mai permesso, né mai intende permettere che il territorio cubano sia usato per una qualsiasi azione contro funzionari diplomatici o le loro famiglie», si legge in una nota ufficiale. La storia così rischia di creare ulteriori tensioni in un clima già teso, dopo la parziale retromarcia fatta dal presidente americano Donald Trump rispetto alle aperture concesse da Barack Obama al regime guidato da Raul Castro. Sono almeno due i cittadini americani che erano in servizio presso l'ambasciata Usa a L'Avana che sono stati costretti a fare ritorno negli Stati Uniti per farsi curare e con gravi lesioni all'udito.
Uno di loro è stato dichiarato «permanentemente sordo».
I «misteriosi incidenti» - come li ha chiamati il Dipartimento di stato americano - sono diversi e tutti avvenuti nel mese di febbraio. Si ipotizza l'uso di apparecchiature elettroniche in grado di emettere suoni non udibili ma letali: delle vere e proprie 'armi acustichè, insomma, quasi impossibili da individuare e neutralizzare. Apparecchiature che sarebbero state installate nelle residenze o nei pressi delle residenze del personale americano coinvolto. Ma le indagini al momento non hanno portato ai responsabili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA