Appalti Cpl, D'Alema e il vino: «Contro di me campagna diffamatoria incredibile»

Appalti Cpl, D'Alema e il vino: «Contro di me campagna diffamatoria incredibile»
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Lunedì 13 Aprile 2015, 21:34 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 19:27
Centinaia di contratti di consulenze, forniture, subappalti. Ma anche documenti su tutti i finanziamenti erogati a fondazioni, enti, partiti e, nell'eventualità, a singoli politici. L'inchiesta della procura di Napoli sugli appalti della Cpl Concordia ormai non è più o non soltanto una faccenda limitata ai lavori per la metanizzazione di Ischia e Procida: da stamattina si configura «ufficialmente» come una indagine a tutto campo destinata, nelle intenzioni degli inquirenti, a svelare il presunto sistema di corruzione generalizzata i cui contorni erano stati delineati negli interrogatori di due dirigenti della coop.



D'Alema. «Non ho nulla da chiarire con i magistrati, i miei rapporti» con la cooperativa Cpl Concordia «sono del tutto trasparenti, normali, hanno dato contributi alla Fondazione Italianieuropei che non sono io, non sono né il proprietario, né il rappresentante legale», afferma Massimo D'Alema a Otto e mezzo, su La 7 ribadendo che i rapporti con la cooperativa coinvolta nell'inchiesta di Ischia sono «del tutto normali, trasparenti, legittimi, sono rapporti di cui posso parlare alla tv ma non con i magistrati».



Nella diffusione di notizie relative all'inchiesta sulla metanizzazione di Ischia «sono stato vittima di una campagna di diffamazione» e «ho ricevuto delle minacce, è stata colpita la sicurezza e la serenità della mia famiglia, è indegno di un Paese civile. Me ne sono accorto diversi anni fa anche a proposito di avversari politici», aggiunge D'Alema che sulla necessità di fare una legge di riforma sulle intercettazioni «condivido l'approccio del presidente del Consiglio». D'Alema si augura che, in merito alle affermazioni del responsabile relazioni esterne della cooperativa Cpl Concordia «i magistrati abbiano indagato su questa affermazione, perché questo è doveroso. Pubblicarla non era doveroso».



L'inchiesta. Stamattina i carabinieri del Noe hanno eseguito perquisizioni nelle sedi della della Cpl, in via del Bufalo a Roma e a Concordia sulla Secchia in provincia di Modena, nonché negli uffici del presidente della coop, Mario Guarnieri (non indagato) e di Andrea Ambrogi, direttore commerciale. I militari hanno esibito un decreto di perquisizione con l'indicazione chiara dei documenti da acquisire: i pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto e il procuratore aggiunto Alfonso D'Avino intendono esaminare tutte le consulenze, le forniture, i subappalti per accertare l'esistenza di quel sistema corruttivo descritto nei giorni scorsi durante gli interrogatori nel carcere di Poggioreale, dal responsabile delle relazioni esterne Francesco Simone, uno scenario in parte confermato dal responsabile di area Nicola Verrini.



Per ottenere gli appalti, secondo il racconto del dirigente, la coop non esitava a offrire consulenze (quasi sempre fittizie) e subappalti a società costituite ad hoc. Con questo metodo sarebbero stati corrotti politici e amministratori locali. È chiaro che ora gli accertamenti, partiti dai presunti illeciti riscontrati a Ischia, entreranno nel vivo su tutta una serie di lavori pubblici che la Cpl ha eseguito in numerose regioni d'Italia. I pm parlano di «un quadro indiziario ancora più grave, vasto e diffuso rispetto a quello già grave descritto nella ordinanza di custodia cautelare» eseguita il 30 marzo scorso. Simone e Verrini - sottolineano i pm - hanno contributo ulteriormente a «delineare il quadro e i connotati di quello che si può definire un vero e proprio sistemo corruttivo assolutamente generalizzato che ruota intorno e che ispira l'attività della Cooperativa Cpl Concordia». La coop insomma aveva stabilito un sistema di «relazioni patologiche» con le istituzioni.



A proposito del sistema delle consulenze e dei finanziamenti alla politica i magistrati evidenziano infatti che appare verosimile che «tali rapporti, e le relative triangolazioni, rappresentino lo strumento per la realizzazione di "relazioni patologiche" tra la Cpl e la pubblica amministrazione e più in generale tra la Cpl e il mondo delle istituzioni». Per questo motivo i carabinieri hanno ricevuto la disposizione esplicita di sequestrare tutto ciò che ha a che fare con «ogni forma di finanziamento, sovvenzione, contributo erogato, a qualsivoglia titolo, ad associazioni, fondazioni, enti, partiti politici e singoli esponenti politici».



Qualora venissero alla luce altri illeciti, le carte su ciascun singolo appalto verrebbero trasmesse dalla procura di Napoli ad altri uffici giudiziari. Ma intanto non segna il passo l'indagine sulla metanizzazione a Ischia e Procida. Per quanto riguarda l'Isola Verde, i magistrati nel decreto riportano alcuni passaggi dei recenti interrogatori. Come quello di Simone, secondo il quale tra l'ex presidente della Cpl Roberto Cesari e il sindaco di Ischia Giuseppe Ferrandino «c'erano rapporti molto stretti: la Cpl - ha detto - ha destinato utilità al sindaco e alla sua famiglia».



Anche Verrini si è soffermato sulla metanizzazione: la convenzione stipulata dalla coop con l'albergo 'Le Quercè di proprietà della famiglia di Ferrandino e la consulenza al fratello Massimo «era un modo - ha spiegato - per superare gli ostacoli burocratici o comunque per rendere più celere l'espletamento delle pratiche di competenza del Comune di Ischia».



Oggi si è svolta l'udienza davanti al Tribunale del Riesame, chiamato a pronunciarsi sulle richieste di revoca delle ordinanze di custodia nei confronti di Simone e di Maurizio Rinaldi, presidente del cda

della Cpl Distribuzione srl.