Latina, affidamento degli impianti sportivi, si inizia dal Coni

Latina, affidamento degli impianti sportivi, si inizia dal Coni
di Andrea Apruzzese
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Domenica 3 Aprile 2022, 15:58

Bandi per l'affidamento in concessione di Campo Coni pronti in due settimane. Ma il lavoro è lungo, ancora lungo, per affidare tutti gli impianti sportivi del Comune di Latina. E l'ufficio ha poche risorse.


La vicenda è quella - ormai storica - dell'affidamento degli impianti sportivi, per cui venerdì Mauro Anzalone, presidente della commissione Sport e cultura, e Daniela Fiore, presidente della commissione Bilancio e patrimonio, hanno convocato una seduta congiunta per approfondire la situazione. Il dirigente al Patrimonio, Paolo Cestra, ha chiarito che «entro un paio di settimane quello per il Campo Coni sarà pronto, e la commissione avrà un documento su cui lavorare». Cestra ha anche osservato che «le situazioni sono molto diverse, da impianto a impianto» e che lui ha preso atto «del lavoro svolto nella scorsa consiliatura sul valore, consistenza, stima di canone e lavori da effettuare su ogni singola situazione». Ma lancia un monito: l'amministrazione preferirebbe lanciare bandi con durate variabili tra un minimo di 6 e un massimo di 20 anni di affidamento per consentire a gestori e società sportive che debbano affrontare importanti investimenti per manutenzioni, di avere un periodo lungo in cui recuperarli, il dirigente ammonisce che la possibilità di presentare progetti personalizzati (ad esempio con migliorie agli impianti, piuttosto che programmi di incentivi per famiglie o persone disagiate) complicherebbe poi il giudizio: «Per meglio comparare i piani economici e finanziari che saranno presentati dagli interessati, sarebbe meglio un periodo definito: i criteri di affidamento dovrebbero essere unici e univoci, e non basati su progetti da presentare».
Per complicare ulteriormente le cose, si aggiunge anche un altro dato: «Le amministrazioni sono ora tenute ad applicare il canone unico patrimoniale, che include anche Tosap e Icp e altre imposte: questo rende più difficile calcolare e applicare la tariffa».

Tariffe che allo stato attuale sono rimaste ferme a decine di anni fa, con una in un particolare che risalta: «I campi da tennis del Parco Falcone e Borsellino pagato 67 euro all'anno». No, non è un errore: sono 67 euro.


Ampio il dibattito politico, a partire dal centrodestra che ha lamentato l'assenza di documenti da esaminare, e Giuseppe Coluzzi (FI) che ha ammonito: «Bisogna verificare se in questi anni si siano create situazioni di monopolio a scapito dell'amministrazione». Andrea Chiarato e Patrizia Fanti (FdI) parlano di «pesce d'aprile», lamentando come «la commissione che se ne sarebbe dovuta occupare sarebbe stata quella ai Lavori pubblici», aggiungendo che «i bandi per le concessioni devono rilevare le condizioni tecnico costruttive e la tipologia del singolo impianto e bisogna valutare un eventuale ragionamento sulla continuità dell'utilizzo di alcune associazioni sportive». «Polemica pretestuosa - ribatte la presidente Daniela Fiore - ritengo necessario l'impegno di analizzare l'aspetto relativo al pagamento dei canoni di concessione dovuti dai gestori dei 33 impianti sportivi comunali ed avere un quadro completo dei rapporti tra il concessionario e le associazioni sportive dilettantistiche che operano all'interno delle strutture e per meglio valorizzare gli stessi impianti, anche alla luce del canone unico patrimoniale che configura una situazione nuova e complessa per gli enti locali in caso di affidamento a terzi della gestione di un impianto di proprietà comunale». Il tema tornerà in commissione in settimana, stavolta in una congiunta tra Bilancio e Lavori pubblici.

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