Abusivismo e viabilità, i nodi da risolvere al Lido con il nuovo Piano particolareggiato

Abusivismo e viabilità, i nodi da risolvere al Lido con il nuovo Piano particolareggiato
di Andrea Apruzzese
3 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Settembre 2023, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 11:25

Criticità di metri cubi abusivi, di viabilità insufficiente, di ricettività alberghiera non sviluppata, di pulizia delle acque di balneazione non soddisfacente. Tutti problemi da affrontare e risolvere con il nuovo piano particolareggiato della Marina di Latina, il cui studio è stato illustrato ieri in commissione Urbanistica dall'assessore, Annalisa Muzio, dal dirigente, Stefano Gargano, dagli autori, l'architetto Antonio Petti e l'ingegnere Fabrizio Ferracci, che hanno analizzato la situazione a partire dal prg del 1972 e dal ppe del 1983, alla luce delle ultime elaborazioni dei Pai (Piano di assetto idrogeologico) e dei Ptpr (Piano territoriale paesistico regionale).

METRI CUBI FUORI CONTROLLO

La prima criticità è quella dell'abusivismo: 98mila metri cubi abusivi realizzati ante 1983, per i quali il piano particolareggiato 1983 aveva previsto solo e unicamente la demolizione, ovviamente non realizzata; e 150mila metri cubi realizzati post 1983. Totale, 250mila metri cubi abusivi, su 15 ettari, sottratti alla loro destinazione originaria, il verde pubblico. Tutti da abbattere? No, ovviamente, perché nel frattempo avranno presentato tutti, chi più chi meno, istanza di condono nel 1985 o nel 1994. Non tutte magari potranno essere accolte, ma è ormai arduo pensare ad abbattimenti generalizzati. Meglio allora pensare a perimetrarli, sottraendoli dalla futura pianificazione. Di quanti metri cubi? Inizialmente era prevista una pianificazione generale sulla Marina di 531mila metri cubi, dei quali 474mila di residenziale (e l'abusivismo se ne è già presi la metà) e 57mila di ricettivo, gran parte tra la Colmata e il Mastropietro, i due canali paralleli alla linea di costa. E qui scatta l'altra criticità: la Marina non ha ricettività. Nel 2018 c'erano 267 posti letto totali, su una previsione di 1.326. La proposta dei progettisti è arrivare a 1.389, consentendo anche il cambio di destinazione di uso da residenziale a piccolo ricettivo.
C'è poi il problema della viabilità insufficiente (e si vede, ogni domenica d'estate): per i progettisti, «occorre tenere fede alle previsioni del Prg e ripristinare la progettualità della Mare-Monti, senza la quale il piano della Marina sarebbe un progetto monco». Il lungomare andrebbe poi pedonalizzato, realizzati i "pettini" verso l'area posteriore, e salvaguardata la valenza paesaggistica del "corridoio verde" di via del Lido. Prevista anche la portualità, senza la quale soffrono le aziende di settore: occorrono almeno 2.600 posti barca. Infine, l'acqua di balneazione, interessata dagli sversamenti dei canali: «Acqualatina già nel 2013 aveva avviato progetti per il depuratore di Sabotino, da adeguare prima a 15mila abitanti equivalenti e poi ampliare a 30mila. Vanno portati a termine».

RICETTIVITÀ

«Lo scopo dello studio e del piano - secondo la Muzio - è ampliare il fronte del lungomare e consentire ampi spazi di visuale con la possibilità di rendere pedonale e ciclabile parte del litorale. L'obiettivo è decongestionare il traffico, utilizzando vie alternative e accedendo al tratto B con bus e navette, con biciclette e a piedi. Fin da subito i proprietari di immobili possono fare istanza per il cambio di destinazione d'uso oppure, attraverso il Suap, fare istanza per adibirli a b&b o guest house».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA