Non hanno convinto le tesi della difesa, rappresentata dai legali Jacopo Saccomani e Alessio Stacchiotti, che avevano richiesto il riconoscimento della parziale sanità mentale della donna, madre di due figlie, e la riqualificazione del fatto da omicidio volontario a colposo, evidenziando come la notte dell’omicidio ci fosse stata una colluttazione tra i due coniugi.
Avvalorata invece la tesi della Procura. Si è trattato di omicidio volontario pluriaggravato dalla minorata difesa dell’uomo, ubriaco la notte del delitto, e dalla relazione coniugale tra vittima e carnefice.