Banca Marche, i deputati Pd: ai beffati anche i risarcimenti decisi dai giudici

Banca Marche, i deputati Pd: ai beffati anche i risarcimenti decisi dai giudici
di Agnese Carnevali
3 Minuti di Lettura
Martedì 22 Dicembre 2015, 12:35
Un ordine del giorno per impegnare il Governo a misure di tutela per azionisti, obbligazionisti e dipendenti di Banca Marche, dopo la bufera del decreto del 22 novembre scorso. A proporlo è stato il deputato anconetano Piergiorgio Carrescia, con il sostegno delle colleghe marchigiane Irene Manzi, e Alessia Morani (vice capogruppo Pd alla Camera) e di altri parlamentari di altre regioni.
Ieri l'approvazione del testo da parte dell'aula.

Cosa cambia? «Il documento non modifica il decreto legge - spiega Carrescia - ma rappresenta il primo atto del Parlamento, in accordo con il Governo, per mettere in campo azioni a favore dei risparmiatori, del territorio e del personale del gruppo bancario. Azioni che - prosegue - impegnano il Governo e attraverso esso speriamo anche il sistema bancario». Quali, dunque, le misure accolte dell'aula? L'ordine del giorno (relativo a tutte e quattro le banche salvate il 22 novembre) impegna l'Esecutivo a valutare atti da intraprendere per implementare ed estendere il Fondo previsto a
favore dei risparmiatori danneggiati, utilizzando sia parte delle plusvalenze dalla cessione dei crediti deteriorati sia quanto sarà recuperato, in via giudiziaria, dagli ex amministratori.

Ancora: il documento chiede che il Governo si attivi presso gli istituti di credito che acquisiranno Nbm perché prevedano operazioni di sottoscrizione agevolata di azioni ed obbligazioni riservate ai risparmiatori della vecchia banca e a chi aveva già investito in essa. Non manca un passaggio sulle Fondazioni affinché non venga annientata la loro capacità di investire sul territorio. «Alle Fondazioni
si addebitano molte colpe in questo momento, ma non possiamo
dimenticare quello che hanno fatto per le Marche - riprende Carrescia -. Le Fondazioni di Jesi, Macerata e Pesaro hanno immesso sul territorio 25 milioni ogni anno in settori come la cultura ed il sociale. Con l'azzeramento dei titoli questo non sarà più possibile. Chiediamo, dunque - aggiunge ancora il parlamentare - che una quota degli utili provenienti dalla cessione dei crediti deteriorati possa essere destinata per interventi sui territori nei settori del welfare, della cultura e dell'ambiente, d'intesa con le Fondazioni bancarie e gli Enti locali, con modalità trasparenti di assegnazione e di verifica. Insomma, mettiamo dei vincoli, ma consentiamo alle Fondazioni di fare ciò che è nella loro ragione d'essere».

Poi l'attenzione al personale con l'impegno chiesto a tutela dei livelli occupazionali di tutti i dipendenti del gruppo bancario (non solo dell'istituto di credito, ma anche delle sue partecipate, ad esempio la società di servizi bancari, Seba) al momento della cessione degli Enti-ponte ai nuovi acquirenti. «Con il decreto di novembre - precisa Carrescia - non ci sono state conseguenze per i lavoratori, ma chiediamo garanzie per il futuro, quando avverrà la cessione di Nbm». Commenta infine il deputato: «Credo che questo ordine del
giorno sia realistico e che porterà a concretizzare tutte le cose affermate perché possibili. Alcuni emendamenti che sono stati proposti sono stati respinti perché andavano oltre l'impianto del documento. Nella situazione data questo è il massimo che potevamo
ottenere».