Yirelis uccisa a coltellate, Di Carlo in aula a gennaio

La salma di Yirelis portata via dalla casa di via Pascoli
di Vincenzo Caramadre
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Sabato 30 Dicembre 2023, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 08:19

Delitto di via Pascoli, il presunto assassino in aula a metà gennaio. Il Gip del tribunale di Cassino, Alessandra Casinelli, nelle scorse ore ha fissato l'udienza in cui discutere il rito abbreviato chiesto dagli avvocato Vittorio Salera e Alfredo Germani per conto del loro assistito, il 26enne Sandro Di Carlo. Il ragazzo è accusato di aver assassinato Yirelis Peña Santana, escort 34enne dominicana, che era a Cassino da qualche settimana assieme ad alcune amiche.

L'accusa dal pm Alfredo Mattei per il 26enne è di omicidio aggravato dai futili motivi, la difesa nelle scorse settimane dopo la richiesta di giudizio immediato da parte della procura ha avanzato ha chiesto il rito abbreviato (il che vuol dire sconto di pena pari a un terzo in caso di condanna), ma c'è lo scoglio da superare ed è l'aggravante. Se non cadrà, ci sarà il processo con il rito ordinario dinanzi alla corte d'assise di Cassino perché la riforma del 2019 non permette l'accesso a riti alternativi per chi è accusato di omicidio aggravato.

LE CONDIZIONI

Gli avvocati Salera e Germani, hanno quindi fatto la richiesta di rito alternativo, subordinandola alla derubricazione del reato da omicidio aggravato a omicidio e chiesto, inoltre, la perizia psichiatrica. Il 15 gennaio prossimo, dunque, ci sarà la decisione del Gip, nel frattempo il 26enne è rinchiuso nel carcere di Cassino dallo scorso maggio e da dove continua a professarsi innocente.
Ha sempre raccontato ai magistrati che lo hanno interrogato e ai suoi legali di essere innocente, ammettendo di essere stato nell'appartamento teatro dell'assassinio, ma di non aver toccato la 34enne. «Ero in quell'appartamento, sono tornato dopo una decina di minuti ed ho trovato già in fin di vita la ragazza. Ho provato ad aiutarla, ho tentato di soccorrerla. Poi, preso dal panico, sono scappato», sono sempre state le parole del ragazzo.

LA FAMIGLIA

«Me l'hanno sfregiata». Erano state, invece, le parole di Lucia Martinez Santana, la madre di Yirelis subito dopo il ritrovamento del corpo. «Vogliamo giustizia per lei, sono state», sono state le parole pronunciate dai familiari e dalla amiche in occasione dei funerali. Una richiesta di giustizia che si è concretizzata con la costituzione come parte civile, tramite l'avvocato Marco Rossini, nel processo che, all'esito della fase preliminare, potrebbe partire nei confronti del 26enne.
Il delitto, come noto, risale al 27 maggio scorso, a trovare in una pozza di sangue la donna, ormai senza vita, un vicino di casa. Una morte terribile: almeno quattro coltellate in più parti del corpo, tra il torace e il volto: quella fatale ad un polmone. L'arresto del 26enne da parte della squadra mobile il 30 maggio, appena 36 ore dopo l'omicidio. Ad inchiodarlo, secondo l'accusa, le numerose tracce di sangue trovate sui vestiti e sulle scarpe, ma ancor prima la presenza al civico 104 di via Pascoli.
Vincenzo Caramadre
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