Il suo nome è legato ai grandi processi che, in quasi tutti i casi, si sono intrecciati con la storia d'Italia. Da Silvio Berlusconi nei processi Ruby e Mediaset dov'è stato assolto, a Giulio Andretti assolto dopo essere stato accusato di contiguità con Cosa Nostra' e di essere stato il mandate del l'omicidio del giornalista Mino Pecorelli, passando per l'ex governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio per lo scandalo Bancopoli. Ma anche l'ex capo della polizia Gianni De Gennaro, accusato di istigazione alla falsa testimonianza nelle indagini sul G8 di Genova (assolto in primo grado, condannato in appello, assolto in Cassazione) e Vittorio Emanuele di Savoia, accusato di corruzione (assolto e archiviato); poi Francesco Totti, Bruno Conti, Piero Angela. Sono solo alcuni dei nomi noti che hanno affidato i loro intrecci con la giustizia all'avvocato Franco Coppi. Classe 1938, avvocato e professore ordinario di diritto penale all'università La Sapienza di Roma. Decano dei penalisti italiano, per tutti è "il professore": allievo e assistente di Giuliano Vassalli. Per lui le cause si vincono analizzando gli atti e mettendo in risalto le contraddizioni, anche quelle più nascoste e apparentemente ininfluenti ai fini della decisione del tribunale o della corte. Ieri il professor Franco Coppi è arrivato al tribunale di Cassino, una presenza che non è passata inosservata nell'ultimo presidio territoriale di legalità del Lazio. E' arrivato a Cassino per partecipare ad un'udienza dinanzi al Gup, in un procedimento in cui sei persone rischiano di finire sotto processo per truffa ad una compagnia assicurativa. Il "professore" assiste uno degli imputati. «C'è il professor Coppi». E' stata la frase che, di bocca in bocca, in poco tempo ha varcato le aule del tribunale.