Pedopornografia, due ragazzine di Sgurgola tra le vittime: richieste di foto intime e minacce

Pedopornografia, due ragazzine di Sgurgola tra le vittime: richieste di foto intime e minacce
di Emiliano Papillo
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Domenica 7 Aprile 2024, 09:07

Ci sono anche due ragazze di Sgurgola, oggi maggiorenni, tra le 61 di tutta Italia finite in un maxi giro di pedopornografia sul quale ha indagato per competenza la Procura di Perugia e che vede imputato un 27enne di origini magrebine, residente a Modena. Il giudice delle indagini preliminari, Natalia Giubilei, vista la richiesta del pubblico ministero, Franco Bettini ha fissato l'udienza preliminare per il 7 maggio. L'uomo è accusato di reati legati alla pedopornografia commessi tra il 2016 ed il 2017, quando con raggiri chiedeva a ragazze minorenni immagini che le ritraevano in atteggiamenti a sfondo sessuale. Reati aggravati dalle minacce.

La prima vittima, della provincia di Modena, aveva appena 12 anni e l'uomo dopo averla contattata sui profili Instragram e Facebbok pretendeva che la ragazza gli consegnasse anche le password al fine di leggere le chat con altri utenti e la minacciava di gravi ritorsioni nel caso in cui avesse intrattenuto relazioni con altri ragazzi minacciandola con la frase «ti impicco» ed altre di analogo tenore. Per un anno da una ragazza di Modena poco meno che maggiorenne, l'uomo riceveva dopo apposite richieste, l'invio via chat di foto che la ritraevano nuda, alludendo a futuri rapporti sessuali con lei e minacciandola con parole del tipo «ucciderò tutti gli italiani» o ancora «io resto perché vi ucciderò ad uno ad uno». In due occasioni, sempre nel mese di ottobre del 2017 l'uomo ha contattato due minori, una di Bergamo e l'altra della provincia di Nuoro chiedendo foto delle stesse nude, ricevendo il rifiuto dalla prima e la foto con il solo volto dalla seconda alla quale poi lui stesso ha inviato immagini di ragazze in abbigliamento intimo. E poi ancora altre decine e decine di richieste di foto nude a ragazze, sempre minori, alludendo a futuri rapporti sessuali e con ripetute minacce. In particolarequella di non dover chattare con altri ragazzi altrimenti rischiavano di vedersi diffuse le proprie foto nude su tutti i social.
A Sgurgola il giovane è arrivato la prima volta nel marzo del 2017 quando, dopo aver ottenuto le password, ha visionato le chat. La prima vittima è stata una quindicenne alla quale da marzo a maggio 2017 ha chiesto senza ottenerle immagini di carattere pornografico sulle parti intime della minore minacciata anche con il tipico grido «Allah akbar» seguito da «Vi ammazzo tutti».
È toccato, poi, a un'amica della prima, minore di 14 anni a luglio 2017 quando secondo le accuse l'uomo chiedeva immagini senza vestiti, invitandola a togliersi la maglietta e l'abbigliamento intimo, minacciandola di diffondere le immagini intime sui social.

LA RICOSTRUZIONE

La prima a denunciare il 27enne è stata una minore di Ancona che dopo aver raccontato tutto ai genitori ha sporto denuncia alle Forze dell'Ordine che hanno sequestrato diverso materiale a casa del giovane e controllato le chat. Da qui si è arrivati alle due ragazze di Sgurgola, oggi maggiorenni. Sono stati contattati prima i genitori e poi le ragazze che si sono affidate entrambe all'avvocato Mario Cellitti, e hanno confermato di aver conosciuto sui social il 27enne che avrebbe chiesto loro sotto minaccia l'invio di foto nude senza riuscirvi. Prese dalla paura non avevano raccontato nulla, ma alla fine davanti alle richieste degli investigatori hanno fornito elementi utili a ricostruire il "giro" di pedopornografia messo in piedi dal giovane.
Emiliano Papillo
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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