Francesco Colasanti, studente di Pofi, nominato Alfiere della Repubblica per il museo accessibile agli ipovedenti

Il 19enne frequenta l'istituto "Volta" di Frosinone, la consegna dell'onorificenza il 13 maggio

Francesco Colasanti, studente di Pofi, nominato Alfiere della Repubblica per il museo accessibile agli ipovedenti
di Alessandro Andrelli
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Domenica 28 Aprile 2024, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 07:39

La provincia di Frosinone ha un nuovo "Alfiere della Repubblica". Tra i 29 attestati d'onore conferiti ieri dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella c'è il 18enne Francesco Colasanti di Pofi, classe 2005, frequentante il "Volta" di Frosinone. Nel 2023 Francesco ha affiancato lo studio al progetto di alternanza scuola lavoro presso il museo archeologico di Fregellae “Amedeo Maiuri” di Ceprano e da qui il progetto per il quale è stata conferita l'onorificenza dal Presidente Mattarella, con la premiazione che si svolgerà il prossimo 13 maggio.

Ecco la motivazione: «Per l’impegno volontario di promozione e valorizzazione del patrimonio culturale ed archeologico locale.

La passione per la tecnologia, insieme alla sua spiccata sensibilità, gli hanno consentito di ideare delle riproduzioni in 3D per persone ipovedenti utilizzando materiali a basso impatto ambientale. Francesco è un ragazzo spinto da un profondo interesse per la storia del territorio in cui vive. Con questo spirito si impegna come volontario in un museo locale. Le sue competenze tecnologiche, unitamente a una spiccata sensibilità, gli hanno permesso di realizzare delle riproduzioni in 3D di reperti archeologici per rendere il museo accessibile anche alle persone ipovedenti, utilizzando materiali innovativi a basso impatto ambientale come l’amido di mais rigenerato».

«Non mi sarei mai immaginato un riconoscimento del genere - è stato il commento del giovane -. La mia passione per la storia e le tecnologia è stata apprezzata e di questo sono grato alla mia famiglia e ai miei insegnanti che mi hanno sostenuto». Soddisfazione anche da parte della direttrice del Museo, Teresa Ceccacci: «Francesco ha da subito dimostrato viva attenzione e una spiccata sensibilità verso alcune tematiche. Sono molto felice perché dietro “questa luce” ci sono delle motivazioni importanti. Pensare che un ragazzo da solo abbia elaborato un progetto così grande dimostra che ognuno di noi nel suo piccolo può dare un effettivo contributo per una migliore valorizzazione e per la comprensione del nostro patrimonio. È un esempio da emulare»

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