Festa dell'emigrante a Casalattico

Teresa racconta come i suoi genitori si ricostruirono una vita in Irlanda cucinando “fish and chips”. Ogni estate a Casalattico tornano gli eredi dei numerosi conterranei che dagli anni 50 si trasferirono in altri Paesi del mondo in cerca di lavoro. Alla festa esposte le bandiere di 27 nazioni.

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Sabato 12 Agosto 2023, 10:47

C'è un legame solido e continuo tra Casalattico e le famiglie dei suoi emigrati. Dal dopoguerra in poi, da quando il paese si svuotò quasi completamente dando vita ad una graduale ma massiccia migrazione di massa verso luoghi con maggiori opportunità di benessere, i rapporti non si sono mai affievoliti. Anzi, si rinnovano ogni anno suggellati da appositi festeggiamenti durante il periodo estivo. E' proprio durante l'estate che tutto il territorio del grazioso centro della Valle di Comino torna a popolarsi. La maggior parte dei proprietari vive all'estero, in particolare in Irlanda. Sono gli eredi dei primi emigrati, coloro che durante il secolo scorso decisero di cercare fortuna fuori dall'Italia, con un'altissima concentrazione di trasferimenti negli anni 50.

Così accade che a Casalattico e dintorni si senta improvvisamente parlare in inglese o francese, ci s'imbatta in targhe britanniche sulle auto, si vedano manifesti di benvenuto per tutte quelle persone la cui vita è divisa tra Casalattico e la patria acquisita. Giusto per dare una proporzione al fenomeno, durante i mesi estivi da 550 residenti si raggiungono anche 1800 presenze di italiani residenti all'estero.

Una di queste persone è Teresa Borza in Di Nardi. E' una simpatica pensionata di 66 anni e già è stata protagonista di altre interviste televisive. Lei che ha ereditato e portato avanti l'attività di ristorazione dei suoi genitori nei pressi di Dublino. Il fish and chips, la pietanza tipica irlandese composta da merluzzo fritto in pastella e patate, è stata adottata da quasi la totalità degli italiani. La più facile da reperire, cucinare e distribuire. E così fu anche per Donato Borza, il padre di Teresa che, agricoltore 21enne, prese il coraggio a due mani e raggiunse gli zii che già avevano aperto una caffè a Belfast. E poi il salto: conobbe una conterranea e si sposò, e decise anche di avviare un'impresa in proprio a Dublino. “Il lavoro era tanto – racconta Teresa – dalla mattina fino alla notte. I miei genitori avevano comprato tutto a rate: posate, piatti, sedie. Anche il negozio lo avevano comprato. Ma decisero di lasciare l'Irlanda del Nord che è territorio del Regno Unito.

A livello amministrativo era molto più facile ottenere autorizzazioni nella Repubblica. Si sono sposati nel 1955 e hanno avuto sei figli. Si erano conosciuti frequentando dei vicini. Ricordo ancora la lettera sgrammatica che lui indirizzò a mia madre, semplice ma commovente”.

“E' stata una migrazione a catena” spiega il sindaco di Casalattico Francesco Antonio Di Lucia. Anche lui da bambino ha abitato in Irlanda e la moglie ha incentrato anche la tesi di laurea proprio sul fenomeno migratorio della zona. “Gli italiani si sono aiutati a vicenda soprattutto attraverso il prestito d'onore. Coloro che già avevano liquidità sostenevano i connazionali che intendevano avviare un negozio. I nostri cittadini all'estero sono concentrati in particolar modo in Irlanda, ma anche in Gran Bretagna, in Francia e in Uruguay. Ma tanti altri hanno trovato una nuova vita in altri Paesi, tanto che le bandiere esposte durante la Festa dell'Emigrante sono 27”. L'allegra festa si è svolta nella frazione di Monforte, dove c'è ancora la casa del grande imprenditore del settore alberghiero Charles Forte che iniziò la sua carriera in Scozia . All'illustre concittadino scomparso nel 2007 con il titolo di Barone, è dedicata una piazza. Il minimo per lo stimato conterraneo che contribuì alla realizzazione degli impianti sportivi e non solo. Centinaia i partecipanti alla “Festa dell'Emigrante a Monforte”, non solo italo-irlandesi ma provenienti anche dal Belgio, dalla Francia e dall'America. Famiglie con figli, nipoti e pronipoti. Si replica il 14 agosto con l' “Irish Fest – A taste of Ireland in Italy”, con i prodotti tradizionali arrivati direttamente dall'isola britannica e l'immancabile fish and chips.

“Non possiamo rinunciare alle vacanze a Casalattico – racconta Maria Cristina – io e i miei fratelli ci siamo tutti trasferiti in Francia, ma abbiamo comprato casa anche qui”. Anche Loreto non rinuncia alla sua terra di origine. Dopo 55 anni di vita e lavoro in Irlanda, ora che è in pensione torna più volte l'anno. E quando si è lontani, è consuetudine inviare oltre Manica dolci e prodotti ciociari.

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