Stipendi: aumenti con taglio del cuneo, aliquote Irpef e rinnovo contratti. Così cambia la busta paga nella Manovra

Martedì 10 Ottobre 2023, 16:46 - Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 00:13

Il rinnovo dei contratti della Pa: quando e per chi

Capitolo Pubblica amministrazione. Un primo aumento subito, da inserire nelle buste paga entro la fine dell’anno. E poi con i fondi che saranno stanziati nella manovra, un nuovo contratto da firmare con i sindacati entro il 2024.

Per 3,2 milioni di dipendenti pubblici la stagione del rinnovo degli accordi economici sta di nuovo per aprirsi. Nelle prossime settimane il governo adotterà un decreto da 3,2 miliardi all’interno del quale troverà spazio uno stanziamento per il settore pubblico. Il primo intervento entro Natale recnicamente potrebbe prendere la forma di un rafforzamento dell’indennità di vacanza contrattuale, la somma riconosciuta in busta paga nelle more del contratto. Oggi questa cifra è limitata allo 0,5% dello stipendio. Potrebbe essere alzata retroattivamente per tutto il 2023 ed erogata a ridosso di Natale. Sarebbe anche un modo per “assorbire” nel contratto il bonus dell’1,5% della retribuzione (una cifra che oscilla da 26 a 90 euro al mese a seconda delle mansioni) deciso con la manovra dello scorso anno ma che andrebbe a scadenza alla fine del 2023.

Con la legge di Bilancio il governo stanzierà le risorse necessarie a convocare già da gennaio i tavoli per il rinnovo del contratto per il triennio 2022-2024. Il treno della contrattazione pubblica viaggia sempre in ritardo. Nell’ultimo anno e mezzo sono stati rinnovati quasi tutti i contratti pubblici, ma si tratta di quelli scaduti nel 2021 e che coprivano il triennio che partiva nel 2019. Il prossimo anno, il 2024, sarà l’ultimo anno invece, del triennio contrattuale 2022-2024.

Quante risorse renderà disponibili la manovra per avviare i negoziati con i sindacati? Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha chiesto 6 miliardi di euro (che diventerebbero 12 miliardi se si considera che poi Regoini e Comuni dovranno finanziare i rinnovi per il loro personale in autonomia). Più probabile che la somma finale sia di 3 miliardi (che poi diventerebbero sei con Regioni e province). Ma si tratta di numeri sui quali ancora si discute.

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