“Il manipolatore affettivo e le sue maschere”: come riconoscere gli uomini violenti contro le donne

Face & Book
di Carmine Castoro
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Martedì 15 Aprile 2014, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 14:02
C’ il “cybervampiro”, quello che approfitta di connessioni internet, profili di social network difficilmente indagabili nella loro oggettivit e di chat dove tutto un profluvio di fantasie virtuali e identikit da soap opera, per intercettare la buonafede della vittima.



Poi c’è il “salvatore” che si propone di aiutare chi gli sta vicino, nascondendo una sua personale necessità di ricevere ascolto e solidarietà; poi l’“altruista” che spesso, in una società dello spettacolo e dell’arrivismo come quella nostra, si offre per far raggiungere alle sue interlocutrici “sogni” e ambizioni di carriera. Ma ci sono anche i finti “buoni padri di famiglia” che millantano valori e autenticità, i “bugiardi cronici” che non hanno il minimo sentore di cosa sia la coerenza e la verità, i “cacciatori di dote” che mirano a donne sole e benestanti, e tanti altri.



Tutti profili cosiddetti “a rischio”, tutti manipolatori della coscienza della donna scelta come partner o anche solo come occasionale compagna di una sera. Ma poi, nel breve volgere di pochi giorni, pronti a scatenare un vero e proprio potenziale di condizionamento e di morte, che porta alla soppressione della malcapitata o alla brutalizzazione delle sue emozioni e delle sue scelte.



Cosa scatta nella mente di un uomo che uccide la compagna? E perché parenti e amici della vittima vengono colti quasi sempre di sorpresa? L’arma per difendersi dalla violenza psicologica e fisica è la consapevolezza: bisogna conoscere i manipolatori affettivi per neutralizzarli e riconoscere le maschere dietro cui si celano. L’autrice, la criminologa Cinzia Mammoliti, introduce ognuna delle 10 tipologie con la testimonianza di una vittima. Analizza le peculiarità del singolo manipolatore, allo scopo di fornire spunti di riflessione e analisi da parte delle potenziali vittime ed elenca i principali campanelli d’allarme.



Naturalmente parliamo di soglie di rischio, di segnali premonitori, di valutazioni d’istinto e non solo (ben spiegati sinotticamente nella parte finale del testo) che possono aiutare a distinguere in ogni uomo quelle che sono normali debolezze, fragilità, schegge di umanità, dall’inizio di un dualismo malato “ritualizzato” nella direzione di una bombardamento emotivo o di una fine fisica, tragica quanto spietata. Psichiatri, psicologi, assistenti sociali e operatori di Centri Antiviolenza suggeriscono alle proprie pazienti questa guida come “il primo manuale di autodifesa per chi subisce violenza”.



Cinzia Mammoliti, classe 1967, laureata in Giurisprudenza con specializzazione in Criminologia, dopo aver lavorato per anni sul trattamento della devianza e della criminalità minorile in ambito educativo si occupa attualmente di Alta Formazione per strutture pubbliche e private.



È responsabile della progettazione ed erogazione di corsi in ambito criminologico con il Gruppo EBA (Agenzia di sicurezza) e con Di Donna Investigazioni per Forze dell’Ordine, investigatori privati, addetti alla sicurezza, operatori del settore sanitario e di sportelli antiviolenza.



Collabora con numerosi assessorati alle Pari Opportunità del Nord e Centro Italia per la prevenzione di violenza psicologica, manipolazione relazionale, stalking e mobbing. Inoltre, è docente di Psicologia per la Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno e formatrice e consulente in materia di comunicazione strategica e gestione dei conflitti per numerosi Comandi di Polizia locale presenti sul territorio.



Cinzia Mammoliti “Il manipolatore affettivo e le sue maschere” (Sonda, pagg. 132, euro 12,50)
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