La polizia di Stato compie 163 anni: oltre un milione gli interventi effettuati nel 2014

La polizia di Stato compie 163 anni: oltre un milione gli interventi effettuati nel 2014
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Venerdì 22 Maggio 2015, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 19:01

Centosessantatre anni di vita, e nell'ultimo, oltre un milione di interventi effettuati.

Questo il dato diffuso dalla polizia di Stato nel 163esimo anniversario della Fondazione.

«Questa Festa, che per noi è la numero 163, per la prima volta teniamo presso la ristrutturata caserma Ferdinando di Savoia vorrei fosse celebrata all'insegna non solo dell'orgoglio, ma anche dell'ottimismo. Ci sono fondati motivi per essere finalmente ottimisti, dopo tanti periodi cupi, difficili. C'è motivo di ottimismo per la ripresa complessiva del Paese, della quale si intravedono i primi segnali, ma anche per la nostra situazione della Polizia di Stato». Ha commentato il Capo della Polizia Alessandro Pansa che assieme al ministro dell'Interno Angelino Alfano ha partecipato alle celebrazioni per il 163° anniversario della Polizia.

«Nessuno meglio di me - ha aggiunto - è consapevole di quanto ancora resti da fare per assicurare livelli retributivi adeguati, migliorare le nostre sedi, rinnovare i nostri mezzi, e sarà mio impegno quotidiano sinché sarò vostro Capo lottare per conseguire questi obiettivi; ma oggi è giusto sottolineare come la scelta di non tagliare - e anzi incrementare - le risorse per la Polizia di Stato costituisca un segnale evidente di apprezzamento nei nostri confronti. E fatemi dire che ce lo siamo meritato questo apprezzamento. L'immigrazione, per cominciare. In Italia nel 2014 sono arrivati più di 170 mila migranti. Si è trattato della più grande migrazione che abbia investito il nostro Paese».

«Questo flusso enorme è composto di esseri umani sfortunati che sono stati spesso salvati, sempre accolti, curati, nutriti, alloggiati, da uno straordinario apparato in cui la Polizia di Stato è in prima linea. E tutto ciò - a smentire i pessimisti, i catastrofisti - senza il propagarsi di epidemie, senza sommosse, perché oltre alla professionalità lo spirito di umana solidarietà che ha caratterizzato il nostro agire ha fatto di noi un esempio da imitare per tutto il mondo. Anche sul fronte dell'ordine pubblico, che è nostra responsabilità specifica, il bilancio è eccellente. In una fase di acute tensioni sociali, siamo riusciti a garantire lo svolgimento di quasi 10.000 manifestazioni dando a tutti la possibilità di esprimersi liberamente; e anche qui - va ricordato - senza che si sia verificato alcun incidente grave.

E l'impegno è stato reso ancora più pesante dalle turbolenze registrate in occasione di molti incontri di calcio. E ancora, abbiamo compiuto ogni sforzo per tenere il nostro Paese al riparo dai colpi delle organizzazioni terroristiche, fondamentaliste e non solo, che purtroppo stanno funestando altri Paesi a noi vicini. Ventisei infatti sono stati gli arresti di presunti terroristi negli ultimi 12 mesi rispetto agli otto del periodo precedente e quarantadue gli stranieri espulsi. Nello stesso tempo abbiamo mantenuto una fortissima azione di contrasto nei confronti delle organizzazioni criminali compiendo un numero altissimo di arresti. 2174 (con incremento del 26 %). Più incoraggianti rispetto al passato, sono anche i dati relativi alla criminalità predatoria. Consapevoli, infatti, della forte incidenza in termini di sicurezza percepita, le contromisure ai fenomeni predatori hanno consentito, negli ultimi 12 mesi, una diminuzione significativa delle rapine (13,3 %) ed anche un calo dei furti in genere (del 3%) ed in particolare degli scippi (del 6,6 %). Ma questi risultati non ci bastano, perché i nostri concittadini ci chiedono di fare di più e noi lo faremo. Registriamo con grande sollievo anche una riduzione consistente del numero di morti sulle strade (di oltre il 7%), e dei feriti (quasi il 6%), dovuta anche alla azione di controllo e soprattutto di prevenzione svolta dalla Polizia Stradale. Destano in me un particolare dolore gli ultimi e purtroppo numerosi incidenti che hanno visto morire vittime innocenti ad opera di conducenti irresponsabili. Anche per questo noi della Polizia di Stato ci siamo impegnati, e ci impegneremo con grande forza perché vengano apportate urgenti modifiche alla nostra legislazione.

È sempre più incisiva la nostra presenza nel web, la nuova frontiera della criminalità planetaria, anche con un'opera capillare di sensibilizzazione dei più giovani all'uso corretto della rete attraverso la nostra iniziativa »Una vita da social« giunta alla seconda edizione. Siamo fieri di questa iniziativa, non solo per il suo grande successo, ma soprattutto perché sono convinto che la costruzione di un futuro migliore per il Paese passi anche attraverso la tutela del sereno sviluppo dei nostri giovani. Importante e proficuo è stato l'impegno della Polizia di Stato nel prevenire e contrastare la violenza di genere e i reati d'odio. I dati dell'ultimo anno segnano una netta riduzione che vede diminuire i crimini più gravi di questo tipo di circa il 16%». «Al progetto di riordino delle carriere, che come sapete è un atto legislativo che spetta al governo e al Parlamento, affiancheremo un nuovo sistema di valutazione per gli appartenenti alla Polizia di Stato, nuove norme disciplinari, e procedure ancora più trasparenti per i trasferimenti. E tutto questo attraverso un percorso che sarà condiviso con le organizzazioni sindacali - conclude Pansa - Ci prenderemo cura delle esigenze abitative dei poliziotti grazie ad un piano immobiliare che da un lato riduca le spese - perché questo del risparmio è un imperativo per tutti - ma dall'altro metta a disposizione più spazi per gli alloggi. Stiamo studiando, insieme alle altre forze di Polizia, un progetto di razionalizzazione che andrà a inserirsi nella più generale riforma della Pubblica amministrazione; e anche qui l'obiettivo è tenere insieme la riduzione dei costi e l'aumento dell'efficienza. Ci saranno razionalizzazioni dei presidi territoriali, avendo cura di non diminuire la capacità operativa ma solo di eliminare sovrapposizioni inutili, e una condivisione sia negli acquisti che nelle gestioni, in modo tale da ottenere al tempo stesso un risparmio e una sempre migliore sinergia tra forze diverse che lavorano per lo stesso obiettivo. Penso a procedure d'acquisto uniche per mezzi, pezzi di ricambio, carburanti, divise, materiali, in modo da mettere a disposizione di tutti il miglior prezzo che ciascuna delle varie forze è riuscita a negoziare per sé, abbassando poi ulteriormente il costo grazie all'aumento dei quantitativi richiesti. Penso a una gestione comune delle mense, dei poligoni di tiro, dei sistemi di telecomunicazione, della manutenzione delle caserme e dei mezzi. Penso a una unificazione dei servizi di chiamate di emergenza, valorizzando il modello già sperimentato positivamente in Lombardia. Memori sempre del sacrificio dei nostri caduti, grazie a tutti voi e alle vostre famiglie».

Il ministro Alfano. È «un Paese più sicuro» quello che emerge dal lavoro di un anno della Polizia di Stato. «Abbiamo catturato 16 latitanti di massima pericolosità» e le forze dell'ordine sono state «all'altezza del contrasto globale al crimine, in un tempo della storia che ci chiama a sfide importantissime come quella che riguarda l'aggressione ai patrimoni criminali, che rappresenta la fulgida intuizione di un grande magistrato che ci spiegò che bisognava seguire il flusso dei soldi della criminalità organizzata». Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, intervenendo alla celebrazione del 163mo anniversario della Polizia. Il responsabile del Viminale ha ricordato gli 11.400 beni sequestrati alla criminalità nel 2014 e i 3.300 beni mafiosi confiscati. «La sicurezza è la base di ogni altra libertà. Un popolo che non è sicuro è un popolo che non è libero. Noi -ha aggiunto- siamo a presidio di questa libertà e ci batteremo per esserlo con sempre maggiore efficienza». Sarà poi assicurato un «supporto straordinario a tutti quei magistrati che ogni giorno rischiano la vita per combattere il crimine. Abbiamo individuato dei punti di maggior delicatezza nella tutela della magistratura, è venuta fuori una nuova figura di rischio che riguarda i magistrati della sorveglianza nei tribunali, quelli che sequestrano i beni ai mafiosi».

Il presidente Mattarella, ricevendo in mattinata il capo della Polizia, insieme ad una delegazione di giovani agenti, ha ricordato come «la Polizia è garanzia della legalità della convivenza dei cittadini». Mattarella ha poi ringraziato «le donne e gli uomini della Polizia di Stato per l'impegno che mettono nel loro lavoro» e ha voluto esprimere «con profonda convinzione la riconoscenza del Paese». Infine il presidente ha dedicato un sentito ricordo ai caduti della Polizia. Il video della breve cerimonia è stato postato dal Quirinale su twitter.

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