Concordia, due anni fa il naufragio
Schettino: «Un dolore indelebile
Non mi si può certo dire bravo»

Concordia, due anni fa il naufragio Schettino: «Un dolore indelebile Non mi si può certo dire bravo»
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Lunedì 13 Gennaio 2014, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 17:36
Oggi, come due anni fa, davanti all'isola del Giglio affondava la Costa Concordia. Il naufragio provoc la morte di 32 persone.

«Profondo cordoglio» e «dolore indelebile per tutti noi» vengono espressi stamani dal comandante della Costa Concordia Francesco Schettino. Quest'ultimo non sarà presente all'udienza odierna del processo che lo vede imputato. «Esprimo il mio più profondo cordoglio e rinnovo la mia vicinanza ai famigliari delle vittime. Mi associo al silenzio commemorativo in aula che rinnova un dolore indelebile per tutti noi»: così Francesco Schettino esprime il suo pensiero nel secondo anniversario del naufragio del Giglio. Schettino ne parla anche rispetto all'iniziativa che alcuni naufraghi faranno con i loro legali stamani a Grosseto, una specie di sit-in per ricordare la tragedia.



«È stato un mio errore... non ho nessun modo di dire sono stato bravo in questo caso»: aveva detto il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino nel corso dell'udienza di convalida davanti al gip del 17 gennaio 2012, pochi giorni dopo il naufragio.



«Purtroppo - ha ancora affermato il comandante Schettino, imputato al processo sul naufragio della Costa Concordia - non sarò presente (in aula, ndr) a seguito dell'adesione dei miei legali allo sciopero degli avvocati penalisti italiani in programma da oggi al 15 gennaio».




Intanto una trentina di naufraghi della Concordia ha raggiunto in una specie di corteo il Teatro Moderno di Grosseto per partecipare ad un'udienza del processo e al raccoglimento in memoria delle vittime. I giudici hanno accordato ai presenti lo svolgimento di un minuto di silenzio in aula. Magistrati, avvocati e gli stessi naufraghi hanno osservato il minuto di cordoglio in piedi, poi per lo sciopero nazionale degli avvocati penalisti l'udienza è stata rinviata al 27 gennaio.



Il legale dei naufraghi «Le responsabilità non sono solo del comandante Francesco Schettino, peraltro già appurate, ma anche di Costa Crociere, che ha responsabilità ben maggiori» nel naufragio di due anni fa della Costa Concordia. Lo ha detto l'avvocato Massimiliano Gabrielli di Roma, che assiste col pool "Giustizia per la Concordia" numerosi naufraghi, al termine del minuto di silenzio osservato in aula durante la breve udienza di stamani. Gabrielli ha anche polemizzato per il fatto che non è stato organizzato alcun traghetto speciale per portare i naufraghi stamani a Grosseto, all'isola del Giglio dove volevano essere presenti per le cerimonie odierne.



«Costa li ha lasciati a terra per la seconda volta - ha ironizzato l'avvocato Gabrielli - diciamo che purtroppo questa nostra iniziativa è stata molto limitata dal fatto di non poterla unire alle iniziative previste sull'isola. Comunque sono in contatto con il sindaco per vedere se si riesce ad organizzare un traghetto speciale per il ritorno». L'orario invernale, infatti, prevede poche corse dal continente all'isola e viceversa con orari diurni, mentre la commemorazione del naufragio sarà fatta alle 21.45 a Giglio porto secondo quello che fu l'orario dell'impatto della nave contro gli scogli.




I naufraghi: «Schettino poteva scusarsi» «È la prima volta che vengo a Grosseto dal giorno del disastro perchè ci tenevo a incontrare il comandante Schettino che aveva un'opportunità unica con noi naufraghi: scusarsi con tutti per quello che ha fatto. Poteva essere un momento importante per lui per ricordare i naufraghi e per rispettare le vittime. È un assenza che ha pesato». Così una dei superstiti della Costa Concordia, Chiara Castello, imprenditrice di Biella, oggi a Grosseto con la famiglia per partecipare alla commemorazione delle vittime nell'aula di tribunale ricavata al Teatro Moderno. «L'abbandono della nave fu un incubo - ha ricordato coi giornalisti a due anni esatti dal naufragio - Scesi con l'ultima scialuppa e non sapevamo nemmeno di essere al Giglio. Avevo una bimba di tre anni e mezzo che ha rischiato con me di morire».



Emozionata la passeggera russa, Kozlova Holly, a Grosseto con i due figli piccoli: «Schettino non c'era, vero, in aula? Meglio per lui, vuol dire che sta bene. Mi sarebbe piaciuto vederlo», ha detto in polemica con l'assenza del comandante, che stamani ha dichiarato di essere assente all'udienza fissata oggi sapendo dello sciopero degli avvocati. «Il ricordo - ha proseguito la superstite russa - non si affievolisce, specie se penso a quando persi mio figlio quando andarono via le luci, e la gente si accalcò al buio l'un l'altra, e ci fu panico. Finchè non tornò la luce e lo ritrovai, ebbi grande timore. Non lo dimenticherò mai, non so se Schettino ha consapevolezza delle nostre vicende personali».




La perizia a bordo Non solo periti del tribunale e consulenti delle parti, ma a bordo della Costa Concordia, il prossimo 23 gennaio, saliranno i magistrati e anche alcuni avvocati delle parti. È quanto disposto dal collegio giudicante dello stesso tribunale di Grosseto, in ordine alle "operazioni peritali" che si svolgeranno sul relitto al Giglio nei prossimi tempi. La richiesta è stata avanzata dal Codacons affinchè il sopralluogo per la nuova perizia integrativa (su plancia di comando, ascensori e generatore diesel d'emergenza) abbia la presenza anche dei legali impegnati nel processo. Il giudice Giovanni Puliatti, presidente del collegio, ha invitato i legali a scegliere fra loro chi salirà sulla nave e ha specificato che gli avvocati, come i loro consulenti, potranno solo accompagnare i periti a bordo ma non svolgere alcuna attività, come fare foto o video.



Il ricordo dell'isola L'Isola del Giglio rende omaggio alla memoria delle 32 vittime depositando una corona di fiori in mare. Per la comunità gigliese, che per il salvataggio di oltre quattromila tra passeggeri e membri dell'equipaggio ha ricevuto la medaglia d'oro al merito civile dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è la giornata del «doveroso ricordo», come sottolinea il sindaco Sergio Ortelli.







La messa Era stracolma la Chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano all'Isola del Giglio, dove si è tenuta la santa messa di suffragio in onore delle 32 vittime morte nel naufragio della Costa Concordia. La celebrazione è stata officiata da monsignor Guglielmo Borghetti, vescovo di Pitigliano, Sovana ed Orbetello. La chiesa è la stessa dove in quella tragica notte trovarono rifugio molti dei naufraghi. Durante il rito i canti sono eseguiti dal «Coro dell'Isola» e dal «Coro Ager Cosanus». Alla messa erano presenti una cinquantina di ex passeggeri della Concordia, rappresentanti della compagnia Costa e numerose autorità. Accanto al sindaco dell'isola, Sergio Ortelli, ci sono, tra gli altri, il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, il procuratore della Repubblica di Grosseto, Francesco Verusio, e il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras.



«È drammatico dover registrare naufragi della speranza, ma è consolante vedere quali energie riescono a sprigionare. Nessuno dovrà mai dimenticare». È quanto ha detto Guglielmo Borghetti vescovo di Pitigliano, Sovana e Orbetello nell'omelia. «La carica simbolica del naufragio - ha aggiunto Borghetti - è qualcosa che sveglia nelle nostre coscienze determinati pensieri. Ancora oggi è motivo di riflessione sulla nostra superficialità di uomini ma anche di solidarietà che può esplodere con slanci di generosità come l'isola che in quell'occasione si è aperta. Non abbiamo altro motivo di essere qui se non per fare una preghiera».



«Oggi è il momento del silenzio, della riflessione e del ringraziamento, se mai ce ne fosse ancora bisogno, all'isola del Giglio e ai suoi abitanti per quello che hanno fatto e continuano a fare». Lo ha detto il Commissario per l'emergenza della Costa Concordia Franco Gabrielli arrivato all'Isola del Giglio per partecipare alla messa di suffragio per le 32 vittime del naufragio di due anni fa. Parlando della tempistica dei lavori di rimozione che prevede che la nave lasci il Giglio entro giugno Gabrielli ha aggiunto «oltre al desiderio ci sono tutti i presupposti perchè diventi realtà».



La corona d'alloro Una corona di alloro in mare davanti alla Costa Concordia in memoria delle 32 vittime del naufragio della Costa Concordia all'isola del Giglio. La corona, con la scritta Comune Isola del Giglio, è stata depositata davanti alla prua della nave, dopo la benedizione del vescovo Gugliemo Borghetti dal sindaco Sergio Ortelli e da Beniamino Maltese di Costa Crociere. Insieme alla corona alcuni familiari delle vittime hanno voluto lanciare anche un mazzo di fiori in ricordo dei loro congiunti che due anni fa hanno perso la vita davanti a punta della Gabbianara.



Nel pomeriggio, nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Giglio Castello, i solisti del «MusicalGiglio» eseguiranno, sotto la direzione artistica di Daniela Petracchi e con la partecipazione del soprano Elizabeth Norberg Schultz, un concerto per archi dedicato al gesto di solidarietà dei gigliesi. Violini primi Myriam Dal Don, Luca Celoni, Jozek Cardas, violini secondi Alexandra Stefanato, Alessandro Asciolla, Elena Centurione, Viole Demetrio Comuzzi, Paola Emanuele, violoncelli Daniela Petracchi, Paolo Ognissanti, Contrabbasso Franco Fraioli. Alle 21,30 infine, una processione con fiaccolata partirà dalla chiesa di Giglio Porto per arrivare al molo rosso dove alle 21.45.7«, l'ora dell'impatto, il suono delle campane e delle sirene delle imbarcazioni nel porto accompagnerà una silenziosa preghiera per le vittime e la benedizione della lapide apposta lo scorso anno in loro memoria.




Schettino a “Le Figaro” «Rimpiango soltanto di aver avuto ai miei ordini ufficiali che non sono stati all'altezza»: lo ha detto il comandante Schettino a Le Figaro, quotidiano francese, che lo ha intervistato a un anno dal naufragio della Costa Concordia. «Tutti - dice Schettino - pensano che il comandante diriga una nave come si guida un autobus, un'automobile, una moto, un treno o un aereo. Ma il comandante agisce veramente solo quando fa la manovra per entrare o uscire dal porto. Tutto il resto, non esiste.



Durante tutto il resto della navigazione, sono gli ufficiali designati che agiscono, altrimenti il comandante dovrebbe restare sveglio per cinque mesi! Di tutti questi ufficiali e di tutto questo personale, non so se per timore o per eccessivo rispetto, nemmeno uno mi ha avvertito di quello che stava succedendo veramente». Schettino aggiunge di non sentirsi un «capro espiatorio»: «sono convinto che la verità si imporrà alla fine. Finora ho voluto assistere a tutte le udienze del processo, senza mancarne neppure una per spiegare quello che è davvero accaduto. Per me, il fatto di assistere sistematicamente è soprattutto un segnale di rispetto verso le vittime, ma anche nei confronti dei superstiti». Il comandante dice di aver fiducia nella giustizia italiana: «ho visto giudici disposti a capire quello che era successo senza condannarmi a prkiori. Sono convinto che la verità verrà a galla. Come volete che si condanni una persona che ha subito un naufragio? E perchè non indagare anche su un armatore che ha costruito una nave con porte stagne che non funzionavano?».
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