Inquisizione, presto un monumento per le donne mandate al rogo per stregoneria, «fu femminicidio istituzionalizzato»

L'iniziativa di tre intellettuali olandesi ha aperto un dibattito a livello europeo

fotogramma tratto dalla Passione di Giovanna d'Arco di Dreyer
di Franca Giansoldati
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sabato 5 ottobre 2024, 19:39 - Ultimo aggiornamento: 19:49

Condannate a decine di migliaia per stregoneria, per aver maledetto i raccolti o per aver danzato col demonio. A partire dal tardo Medio Evo le donne ebbero un destino segnato nei tribunali civili ed ecclesiastici, e in tutta Europa furono torturate orrendamente poi, quasi sempre, bruciate sulla pubblica piazza. Del resto erano bersagli facili. Fu praticamente femminicidio su larga scala, istituzionalizzato dalla atavica misoginia della Chiesa. Contro le streghe si accanirono giudici civili ed ecclesiastici – tra cui la temibile Inquisizione – torturando orrendamente le malcapitate, quasi sempre povere popolane, ignoranti, emarginate dalla vita, alle quali venivano estorti i presunti segni demoniaci con torture e processi assurdi, privi di qualsiasi razionalità, mossi solo dal bisogno di trovare facili capri espiatori, ovviamente funzionali al potere.

A far riparlare delle streghe alla vigilia del Giubileo è una iniziativa nazionale che parte dai Paesi Bassi, una delle regioni europee che maggiormente furono interessate al fenomeno esploso tra il XV e il XVII secolo. Tre note intellettuali olandesi - Susan Smit, Bregje Hofstede e Manja Bedner – hanno dato vita ad una fondazione e avviato una campagna internazionale a tappeto per realizzare il primo monumento a tutte le streghe finite sul rogo, nel cuore dell'Europa. A dare il via libera alle persecuzioni fu  Innocenzo VIII con la bolla Summis desiderantes, attraverso la quale ordinava di inquisire, torturare e uccidere chi praticava stregoneria (in particolare in Germania).

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L'iniziativa olandese ha già raccolto abbastanza denaro per il monumento che come unico scopo ha di «creare più consapevolezza attorno a questa pagina di storia. Era, in pratica, un femminicidio istituzionalizzato» ha spiegato Hofstede. In genere quando si parla di streghe vengono in mente Halloween o la Befana, con i buffi costumi neri e il cappellone, senza realizzare che secoli addietro fu ucciso un numero imprecisato ma altissimo di donne. «Non c'è quasi alcuna conoscenza di questa vicenda». Difatti è come se fosse calato un sipario. Il monumento in Olanda sarà il primo in Europa. Un po' quello realizzato tre anni fa dalla Scozia, dove il sovrano dell'epoca, Giacomo I, decretò la morte di ben 2.500 tra streghe e stregoni: anche i maschi non erano immuni alla persecuzione, anche se l’85 per cento furono proprio le donne.

Le tre intellettuali olandesi che hanno promosso la fondazione e la campagna hanno ovviamente lavorato su documenti d'epoca e hanno stilato una lista con nomi e cognomi di tutte le donne uccise nei Paesi Bassi. Ad aprire l'elenco è Lijse van der Rave, bruciata sul rogo a Maastricht nel 1413, segue Loefkyn die Vroeyvrouw, morta a Utrecht nel 1444 e poi Sander, Aleyda, Jenne e così per centinaia di pagine. Molte vittime sono state riportate solo con il termine: “donna” senza aggiungere altro poichè nelle sentenze non vi erano generalità. Probabilmente, per i giudici dei tribunali ecclesiastici o civili non meritavano nient'altro che l'oblio.

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Le ultime streghe che sono state condannate nei Paesi Bassi morifono nel XVIII secolo. L'ultima strega che a livello europeo morì fu la svizzera Anna Göldi, nata a Sennwald nel 1734 da una famiglia di umili origini. Il padre era arrotino e sacrestano. Per potersi guadagnare da vivere, Anna iniziò molto presto a lavorare come domestica. Una vicenda di miseria e di soprusi fino ad essere accusata di stregoneria. In Italia, invece, l'ultima vittima a finire sul rogo fu una contadina chiamata Maria Bertoletti detta Toldina. Fu querelata nel 1715 sempre per stregoneria a Brentonico, in Trentino, e fu processata dal capitano Giovanni Luigi Sartori che la condannò per i reati di maleficio, sacrilegio, infanticidio, idolatria, apostasia, sodomia, sabba, fascinazione, avvelenamenti, nonché di aver avuto rapporti sessuali con Satana. Nel 2015 il Comune di Brentonico riaprì il caso scoprendo che la donna era sana di mente e fu uccisa per un contenzioso sull'eredità.

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Anche se gli storici affermano che la caccia alle streghe non fu una cospirazione esplicita da parte della Chiesa ma qualcosa da estendere al potere civile di allora, le tre attiviste olandesi restano convinte che un monumento europeo del genere farebbe riflettere e porterebbe un forte messaggio politico a tutti.

Il tema della stregoneria è stato lambito dal Vaticano quando ha aperto gli archivi sull'Inquisizione prima del Giubileo del 2000, facendo una ricerca che portò al mea culpa collettivo per le responsabilità storiche: un generico filone che andava dalle crociate all'Inquisizione senza però approfondire realmente il tema femminile e andare oltre, mettendo a fuoco la radicata misoginia della Chiesa. Basti pensare, per esempio, che Santa Giovanna D'Arco (canonizzata solo 4 secoli dopo da Pio X) fu mandata al rogo come eretica e per avere indossato abiti maschili.

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Durante il Giubileo del Duemila, quando la Chiesa fece autocritica, fu anche affrontato il problema teologico posto dall'Inquisizione. Scriveva la Civiltà Cattolica diretta dal defunto padre Giampaolo Salvini: «nella coscienza della Chiesa e' stato sempre vivo il principio che nessuno può essere costretto a credere con la forza perchè l'atto di fede e' per sua natura libero, invece l'Inquisizione ha violato tale principio, ricorrendo, per difendere la fede, a metodo non conformi allo spirito di mitezza del Vangelo di Gesù'». 

L’Inquisizione, particolarmente attiva nei secoli XIII e XIV nel combattere i movimenti ereticali (soprattutto catari e valdesi), divenne rilevante nel XVI e nel XVII secolo con la fondazione dei nuovi tribunali in Spagna e con la creazione del Sant’Uffizio. I tribunali dell'Inquisizione vennero poi soppressi due secoli dopo sotto la spinta delle idee illuministiche. In base ai documenti conservati in Vaticano i processi effettuati secondo la procedura dell’Inquisizione portarono a poche condanne a morte. Il cardinale Georges Cottier, storico e allora Pro-Teologo della Casa Pontificia, rivelò che se si sommavano questi dati si avevano solo un centinaio di casi di condanne a morte, contro le 50.000 persone condannate al rogo in prevalenza dai tribunali civili, su un totale di 100.000 processi (civili ed ecclesiastici) celebrati in tutta Europa nell’età moderna. 

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La caccia alle streghe resta dunque un fenomeno tardo medievale da mettere in connessione con la formazione dell’Europa moderna e con i suoi elementi costitutivi, la Riforma protestante e la Controriforma cattolica. Entrambe si proponevano di evangelizzare il Continente nella consapevolezza che fino ad allora la cristianità era rimasta quasi superficiale poiché nascondeva un’ampia sopravvivenza di credenze pagane. E forse le portatrici di questa sapienza antica erano in primo luogo le donne, depositarie di saperi ancestrali, per esempio la cura con le erbe, che poi si traducevano in pratiche non conformi alla religione ufficiale. Di qui l’accusa di stregoneria e il fanatismo per sradicare residui di un passato da rimuovere.

In questo periodo è in corso in Vaticano il Sinodo sulla Sinodalità dove i padri e le madri sinodali dovrebbero affrontare anche il grande tema tabù del ruolo della donna nella Chiesa, ma ancora una volta – hanno messo in evidenza le attiviste cattoliche tedesche (le più battagliere)- il dibattito generale sulle tematiche paritarie, come per esempio il ministero sacerdotale, è finito in soffitta. La donna nella storia della Chiesa pur essendo fondamentale resta un terreno scivoloso e sul quale si misura ancora una certa misoginia di sottofondo. Non è forse un caso se nel corso del prossimo Giubileo, tra le decine di appuntamenti tematici scelti dal Vaticano, non ce ne sia nemmeno uno dedicato alle donne. Si parla di qualsiasi categoria: giovani, adolescenti, nonni, giornalisti, forze armate, volontari, carcerati, politici, bambini ma non della questione femminile. E forse c'è da chiedersi perchè. 

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