Congo, le suore che salvano le donne accusate di stregoneria perchè soffrono di problemi mentali

Congo, le suore che salvano le donne accusate di stregoneria perchè soffrono di problemi mentali
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Sabato 11 Febbraio 2023, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 12:46

Donne che salvano donne. In questo caso sono suore cattoliche spagnole che in Congo aiutano le ragazze che soffrono di malattie mentali - e che per questo vengono accusate di stregoneria dalla comunità - a trovare un rifugio sicuro senza il quale morirebbero per strada, sottraendole all'inferno della violenza continua e reiterata. Depressione, autolesionismo, ritardi cognitivi, alcolismo, epilessia, disturbi oppositivi. Per la società congolese e africana in generale, questo tipo di disturbi costituiscono uno stigma nefasto e chi ne soffre si ritiene sia posseduta da spiriti maligni. Di conseguenza viene emarginata da chiunque.

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A raccontare l'esistenza di un piccolo miracolo di umanità  negli slum di Kinshasa è Salvatore Cernuzio di Vatican News.

Suor Alina spiega che basta niente per essere additati come posseduti da spiriti maligni. Una ragazza di 18 anni è stata quasi bruciata viva il Sabato Santo. E' stata trovata dove si buttano i rifiuti e con l’autista sono andate a prenderla per portala in ospedale. 

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Dalle suore finiscono donne vulnerabili mentalmente e fisicamente, e che proprio per questo sono alla mercé di chiunque. Vittime di stupri continui. Come una giovane dai capelli corti, sdraiata sul pavimento in marmo bianco della casa delle religiose in cui tante donne trovano fortunatamente riparo. «È in quella posizione da 48 ore». Come si chiama? «Non si sa, non parla, non dice niente a nessuno”. Nella stanza di fronte c'è una altra giovanissima donna di nome Madeau, buttata in strada con i due figli, davanti ai quali è stata violentata ripetutamente. I bambini le sono stati tolti da un poliziotto che, dopo qualche giorno, si è reso conto di non essere in grado di badarvi e li ha affidati ai servizi sociali. «Il maschietto, dopo 8 anni, sappiamo dov’è. La femminuccia non abbiamo idea di che fine abbia fatto» dicono le suore.

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Suor Ángela Gutiérrez, 74 anni, spagnola dell’Asturia dal 1989 in Congo, assieme alla superiora suor Alina Lyna Kana, raccolgono ogni sera - insieme ad alcuni volontari - le vittime della povertà, del pregiudizio, della spietatezza. Per mandare avanti questo centro le suore si sono inventate un atelier dove impiegano le ragazze in piccoli lavori manuali da vendere poi su Facebook. Vestiti e vestaglie di cotone, bambole di “Mama Africa” imbottite di sabbia, portachiavi di stoffa, croci e sottopentola realizzati con tappi di bottiglie, borse di perline o con stampe tribali dalle rifiniture accurate.

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