Hi-tech, dalle auto intelligenti al computer da polso: ecco come ci cambia la vita

Hi-tech, dalle auto intelligenti al computer da polso: ecco come ci cambia la vita
di Andrea Andrei
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Lunedì 30 Giugno 2014, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 18:18

Un robottino verde e una mela. Simboli che sembrano innocui, ma che rappresentano una delle pi agguerrite sfide del nostro secolo: quella fra Apple e Google.

Una metafora che potrebbe arricchirsi di un ulteriore significato quando, in un prossimo futuro, potremmo dover scegliere, fra gli accessori della nostra auto o della nostra lavatrice, anche il sistema operativo. Android o iOS, per citare solo i più diffusi.

Di questo epocale conflitto è stato infatti scritto un nuovo capitolo con Google I/O, la conferenza mondiale organizzata ogni anno dall'azienda di Mountain View dedicata agli sviluppatori. Nella due giorni di San Francisco, dal 25 al 26 giugno, Big G ha svelato davanti a seimila persone la versione aggiornata del suo celeberrimo sistema operativo, Android “L”. Il robottino vive (e non smette di riprodursi) già su un miliardo di dispositivi, in primis smartphone e tablet. Ma a Google questi confini cominciano a stare stretti. Soprattutto dopo che l'acerrimo nemico Apple ha svelato iOS 8, software che rappresenta il vero fiore all'occhiello dell'azienda di Cupertino.

LE SMART-CAR

Google ha così risposto colpo su colpo alle innovazioni di Apple, spostando ufficialmente il terreno della sfida dai telefoni a tutti gli altri dispositivi “intelligenti”. A cominciare dalle automobili. Se infatti la casa della Mela lo scorso marzo ha presentato CarPlay, un software che porta app e funzionalità di iPhone e iPad a bordo di un'automobile, Android L sarà in grado di fare la stessa cosa. E se Apple ha testato il suo sistema su vetture Hyundai, Mercedes, Volvo, Ferrari e Honda, Google può vantare una “flotta” di 40 case automobilistiche, tra cui anche Fiat e Maserati.

D'altronde la forza di Android è stata sempre nella sua flessibilità, nella capacità di adattarsi ai dispositivi più diversi. La quantità, quindi, contro la qualità e l’esclusività di Apple. Due strategie che in qualche modo si compensano, visto che i device più amati sono in piattaforma iOS, mentre quelli più comprati sono Android. Un equilibrio che però potrebbe essere facilmente rivoluzionato. Sembra essere infatti dato per assodato che il futuro dell'hi-tech passerà soprattutto dai dispositivi indossabili, primi fra tutti gli smartwatch. Il lancio dell'iWatch di Apple è atteso per settembre, mentre già da ora negli Stati Uniti sono disponibili gli “orologi intelligenti” di LG e Samsung con Android Wear, il software di Mountain View dedicato alla tecnologia da indossare. Google entro l'estate lancerà anche il suo smartwatch, Moto 360, il cui design ha già raccolto parecchi apprezzamenti. Senza contare che l'azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin può contare anche sui suoi avveniristici (seppur travagliati) Google Glass.

IL BENESSERE

Ma non finisce qui. Perché la tecnologia ci seguirà in salotto, con le smart tv (Android Tv, fra le varie funzioni, ne ha una per trasformare il televisore in una console da gioco compatibile anche con altri dispositivi), e ancora in tutta casa, grazie ai sistemi di domotica tramite i quali potremo accendere e spegnere le luci o impostare un programma a distanza sulla lavatrice. Potenzialità espresse anche da Apple con il suo HomeKit.

Google, tanto per non lasciare nulla al caso, ha rinnovato anche la veste grafica al suo Android, oltre ad aver aumentato il grado di interconnessione con il sistema operativo per pc Chrome OS. Praticamente quello che ha fatto Apple con iOS 8 e iMac.

E poi, la cosa in assoluto più importante: la salute. Nei prossimi anni fitness e business faranno più rima che mai. Ce lo ha suggerito Apple, con il suo HealthKit e ce lo conferma Big G con Google Fit. I dispositivi che “indosseremo” serviranno anche a monitorare il nostro stato di salute, a raccogliere e a tracciare dati e parametri e, in caso, a trasmettere tutto al nostro medico.

MELA O ROBOT?

Le guerre portano sempre a dei cambiamenti. Da quando il nostro mondo non è più diviso in confini territoriali, ma in “aree di competenza tecnologiche”, oltre alle armi cambiano i vessilli. Perciò adesso le vere potenze non hanno come simbolo stemmi o animali mitologici, ma una mela morsicata e un robottino verde. Simboli di due Paesi che non esistono, ma dei quali non possiamo fare più a meno, e le cui scelte sono destinate a rivoluzionare le nostre vite. Perciò non si può rimanere fuori dalle ostilità, bisogna decidere da che parte stare, pena l'incompatibilità delle decine di dispositivi con i quali ogni giorno abbiamo a che fare, e quindi il caos tecnologico più totale. Una cosa che non si augura nemmeno ai peggiori nemici. Resta solo da scegliere quale casacca (o quale smartwatch) indossare.

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