Influenza aviaria H5N1

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L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noto che il ceppo di virus dell'influenza aviaria H5N1 che ha ucciso una bambina in Cambogia è una variante denominata clade 2.3.2.1c. Questa variante circola nel pollame del sud-est asiatico almeno dal 2014 ed è già stato responsabile di altre infezioni sporadiche nell'uovo. Non ci sono quindi legami tra il nuovo caso di aviaria nell'uomo e le infezioni che negli ultimi mesi hanno colpito uccelli e mammiferi in tutto il mondo, che sono invece prevalentemente dovuti alla clade 2.3.2.1b. «Tutte le volte che i virus dell'influenza aviaria circolano nel pollame, c'è il rischio di infezione sporadica o di piccoli cluster di casi umani a causa dell'esposizione a pollame infetto o ad ambienti contaminati», ha chiarito ieri l'Oms in una nota, in cui ha fatto presente che, «sebbene siamo in attesa di un'ulteriore caratterizzazione del virus da questi casi umani, le prove epidemiologiche e virologiche disponibili suggeriscono che gli attuali virus A/H5 non hanno acquisito la capacità di trasmissione sostenuta tra gli esseri umani, quindi la probabilità di una diffusione sostenuta da uomo a uomo è bassa». Per questa ragione, «sulla base delle informazioni finora disponibili, l'Oms valuta come basso il rischio per la popolazione generale rappresentato da questo virus», ha aggiunto. L'Oms ha inoltre sconsigliato ogni forma di restrizione ai viaggi e ai commerci con la Cambogia, così come l'applicazione di misure di screening ai viaggiatori.​
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