Mancini: «Obiettivo europei. Balotelli e Belotti fuori forma. Allan? Non ne ho mai parlato»

Mancini: «Obiettivo europei. Balotelli e Belotti fuori forma. Allan? Non ne ho mai parlato»
di Mario Tenerani
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Lunedì 8 Ottobre 2018, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 17:51

Nazionale minata dagli infortuni. Il ct Roberto Mancini è stato costretto a mandare a casa D’Ambrosio, Romagnoli e Cutrone. Al loro posto due toscani: Tonelli della Samp, cresciuto a pochi metri dal Centro Tecnico, nella Settignanese, e Piccini del Valencia ed ex viola del settore giovanile. Mancini è stato chiaro sulle priorità: «Il nostro obiettivo è la qualificazione agli Europei». E la Nations? «E’ importante, ma l’unico problema sarebbe arrivare e fare il sorteggio. Noi, però, puntiamo al primo posto».  

Insigne ora è un attaccante, gran cambiamento rispetto a Sarri? 
«Quando i giocatori sono bravi lo sono con tutti. Lorenzo sta dimostrando il suo grande valore. Io avevo detto che lo avessero sistemato più in avanti avrebbe acquistato in lucidità. E’ arrivato Ancelotti e ha fatto questo». 
E Barella?
«Gia chiamato in passato, mentre a giugno era infortunato. Di grande prospettiva, ma è giovane e ha bisogno di tempo. Solo il campionato gli può dare condizione».
Lei invoca spesso pazienza…
«Sì, ma non fa parte del nostro vocabolario del calcio».
La Nazionale ha subìto critiche, che dice?
«Abbiamo intrapreso una strada non semplice: perso 1-0 coi campioni d’Europa e noi avevamo una squadra under 23 e mezzo. La nostra strada è quella. Schierati tutti i giocatori, ma con la Polonia abbiamo giocato bene nonostante le critiche. Obiettivo qualificarci per gli Europei. Lo so che la Nations è meglio delle amichevoli perché coi punti ci si mette qualcosa in più, ma l’unico problema è se arriviamo terzi perché c’è il sorteggio».
Italiane belle in Champions…
«Quando vincono è meglio per il calcio italiano». 
Ha chiamato Giovinco, cosa l’ha convinta? 
«Ha 31 anni e fa bene da anni, lo volevamo vedere dal vivo. Convocato perché ha qualità».
Balotelli e Belotti sono rimasti a casa. Perché?
«Fanno parte di questo gruppo, ma ora non sono in forma. Quando torneranno al cento per cento li richiameremo. 
Ce ne sono anche altri. In questi due anni tutti hanno la possibilità di arrivarci e restarci qui in azzurro. Belotti ho preferito lasciarlo a Torino a lavorare». 
 


Il problema del gol?
«Fa parte delle partite, abbiamo giocatori di qualità e ne abbiamo fatti pochi in queste partite, ma torneremo a segnare». 
La Nations League?
«Ci sono gruppi forti dove una terza importante andrà al sorteggio… Per noi sarebbe un problema perché prenderemmo una rivale forte. Siamo in ballo per arrivare primi e cercheremo di vincere in Polonia». 
Vuole Allan davvero? 
«Mai parlato di lui».
E Marotta secondo lei può entrare in Federazione?
«Marotta gioca? Faccio l’allenatore… che fa gioca? Scherzo, ma non ho idea su Marotta».  
Parla spesso di qualità.
«Sfruttiamo le nostre caratteristiche tecniche. Io sono convinto che ce la facciamo a creare una bella squadra». 
L’Italia ha perso prestigio, come si rimedia?
«Un po’ dopo il Mondiale mancato lo abbiamo perso, è vero, ma abbiamo giocatori giovani che meritano delle occasioni, siamo qui per far tornare ad alti livelli la nostra Nazionale. Deve tornare a essere una delle nazionali migliori al mondo. I giocatori devono capire, però, che per giocare qui non basta il 70 per cento, bisogna dare di più…». 
Bernardeschi e Pellegrini?
«Devo prendere spunto da quello che dice il campionato. Infatti sono qui, come Chiesa un altro giocatore importante. E altri verranno».  
A proposito di Chiesa, che dice della polemica di Gasperini?
«Bisogna capire il momento degli allenatori, a caldo. Chiesa può diventare uno dei migliori della Nazionale, ha qualità enormi. Anche ai nostri tempi qualcuno si buttava o cercava il rigore. Ma lui deve strade tranquillo, è un ragazzo per bene». 
Il rapporto con le altre società e con gli altri tecnici com’è?
«Nessun problema con allenatori e club, va tutto bene. E come ho detto seguo le indicazioni del campionato».  
Secondo lei Piccini potrebbe giocare in Italia?
«Meglio giochi all’estero…così almeno gioca… Lo seguiamo da tempo e sta andando molto bene».
Il significato dell’amichevole a Genova? 
«Speriamo di portare 24 ore di gioia a queste persone, la loro situazione è stata difficilissima. E poi speriamo che la Nazionale faccia una bella partita».
Totti ha svelato nella sua recente autobiografia che nel settembre 2009 i senatori dello spogliatoio, dopo le dimissioni di Spalletti, si riunirono per chiedere alla società di prendere Mancini. Ma alla sera spuntò Ranieri…
«Io non ho mai saputo niente, nessun contatto. Certo, so che se ne parlava. Come ai tempi della Samp quando io e Vialli andammo da Boskov perché c’era da marcare Gullit e volevamo che lo facesse Vierchowood.
Boskov ci disse di sì…ma il giorno dopo toccò a Fusi che poi, tra l’altro, andò benissimo».  

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