Calabresi, cuore Creca: «Lotteremo
fino alla fine per non avere rimpianti»

Calabresi del Crecas (foto Gentile)
di Alessandro Monteverde
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Sabato 3 Marzo 2018, 18:08
Colonna portante e bandiera del Crecas, Simone Calabresi è uno dei difensori centrali più forti e autorevoli del campionato. Il capitano rossoblu diventato, una delle colonne portanti del progetto, non nasconde la sua voglia di portare il Crecas a giocarsi fino all’ultimo le proprie chance.

Simone è stata una settimana un po’ particolare per molte squadre. Domenica lo stop dei campionati, come avete vissuto questi disagi?

“Noi fortunatamente ci alleniamo a Settebagni, ed a parte martedì che abbiamo trovato il campo innevato, abbiamo svolto regolarmente le sedute perché già dal giorno dopo era tornato tutto alla normalità. In altri campi la situazione è diversa e molte squadre non hanno potuto allenarsi come si deve. Credo che la Lega abbiamo preso la decisione giusta onde salvaguardare la regolarità dei campionati”.

Tornando al calcio giocato, vorrei commentare con te la vittoria contro la Lepanto. Sofferta ed importante, tra l’altro decisa da un tuo gol dal dischetto negli ultimi minuti…

“È stata una partita molta combattuta. Non è mai facile giocare contro squadre che lottano per la salvezza e danno l’anima per novanta minuti. Devi metterti nella stessa condizione mentale e fare altrettanto. Poi magari con la bravura dei singoli riesci a portare a casa la vittoria. Personalmente ritengo la Lepanto una formazione di tutto rispetto, fisica e piena di giocatori di livello. Noi siamo in un momento un po’ particolare, dove tutti ci vedono come una squadra che può mollare da un momento all’altro, ma vi assicuro che quest’anno non sarà così”

Vedendo la classifica appunto, seppur distanziati di qualche punto, i primi due posti non sono un miraggio. In proposito vi sentite pienamente in corsa per la promozione?

“Sarebbe grave pensare di mollare, è nostro dovere lottare fino alla fine. È un campionato equilibrato che può regalare molte sorprese fino all’ultimo”.

Non centrare almeno i play off lo considereresti un fallimento?

“Siamo consapevoli di essere una squadra forte, costruita per arrivare lassù. Quindi sono estremamente sincero quando dico che sicuramente sarebbe una grossa delusione. È altrettanto vero però che è un campionato molto difficile ed alla fine chi la spunterà avrà grandi meriti”.

Alla ripresa troverete l’Eretum Monterotondo, lo consideri uno scontro diretto?

“Quando affronti una squadra come la loro è normale. Hanno una grande rosa con giocatori importanti, guidati da un ottimo allenatore. Hanno raggiunto con largo anticipo la salvezza e ora giocano spensierati, sono una mina vagante con l’obiettivo di salire più in alto possibile. Ho grande rispetto per loro ma noi dobbiamo pensare a vincere perché da qui in poi ogni errore potrà essere fatale”.

Al Crecas ormai sei un punto di riferimento, una sorta di istituzione. Una famiglia che ti ha in un certo senso adottato e di cui hai sposato fin da subito il progetto…

“Sono molto legato a questo ambiente. Qui ho trovato persone eccezionali, come il Patron Valentini e Marco Ferramini. Non ultimo il direttore Laurini, una persona seria e competente. È stata una fortuna sposare questo progetto. Ormai sono sei anni che sono qui, ho trovato la giusta dimensione e sento di aver ricambiato con tutto me stesso quello che mi hanno dato. Continuerò a farlo, con serietà ed abnegazione”.
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