"Puri come una bestemmia", uno spettacolo di canzone teatro sugli "ultimi"

"Puri come una bestemmia", uno spettacolo di canzone teatro sugli "ultimi"
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Lunedì 17 Dicembre 2018, 14:40

18/19 dicembre Teatro Tordinona,  via degli Acquasparta 16, Roma  in scena "Puri come una bestemmia" , uno  spettacolo di canzone teatro sugli "ultimi". Le tematiche affrontate sono: l'immigrazione, l'eutanasia, la violenza sulle donne e sui più fragili,  il poco rispetto per l'ambiente e la Terra che abitiamo,  la disuguaglianza in ogni sua forma, l'indifferenza sviluppata nel corso degli anni  verso il prossimo e, peggio, la non accettazione del "diverso". Sul palco una cantattrice (Rossella Seno) un cantautore (Lino Rufo) e (a seconda del budget) un chitarrista (Carlo Fantini) 


"Puri come una bestemmia" è il nuovo spettacolo di canzone-teatro con Rossella Seno, Lino Rufo e Yuki Rufo, un viaggio dedicato agli ultimi di tutto il mondo, che parte dall'art. 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (che recita "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza") e accompagna i migranti che dal "Mare nostro" sbarcano sulle coste italiane, insieme alla paura del diverso che "va eliminato con le ruspe" (ogni riferimento a Salvini è puramente casuale), qui dove "passano gli zingari" e i clochard, dai barboni di Bologna cantati da Lucio Dalla ("santi che pagano il mio pranzo non ce n'è sulle panchine in Piazza Grande") a quelli di Milano ("l'uomo che cercava di fermare la metro con la mano"), è difficile vivere nella stessa Italia che negava il diritto di poter morire a Piergiorgio Welby e a Dj Fabo, così come oggi a Davide Trentini, malato di sclerosi multipla costretto ad andare in Svizzera per ottenere il suicidio assistito, "penso troppo al mio futuro, penso troppo e vivo male, tu non farmi questo errore, vivi sempre nel momento, cogli il giorno e tanto amore, cogli i fiori di lillà" (Alberto Fortis), alla fine "sognare l'amore per sempre è l'unico rimedio per la mente" come canta Lino e "Dio cane" non è una bestemmia ma il titolo di una canzone dedicata ad Angelo, il cane torturato per divertimento da quattro balordi, "Gracias a la vida" che ci ha dato tanto e ci ha fatto così sensibili, si soffre di più ma è il prezzo da pagare per avere un'anima, "e se ci diranno che per rifare il mondo c'è un mucchio di gente da mandare a fondo...noi risponderemo no no no no..." (Luigi Tenco)

 
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