Napoli e la Campania diventano un palcoscenico per teatro, musica e danza: anche John Malkovich tra i protagonisti del festival, dal 9 giugno al 9 luglio

Sono 93 gli eventi e 116 le repliche, in un mese di programmazione, con un’attenzione speciale alle drammaturgie contemporanee, in 15 location dalle sale di Napoli fino al Teatro Romano di Benevento, il Duomo di Salerno, la Villa Campolieto a Ercolano, il Tabacchificio di Paestum

John Malkovich al Campania Teatro festival con Ingeborga Dapkunaite
di Simona Antonucci
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Sabato 29 Aprile 2023, 20:50

Sono 93 gli eventi e 116 le repliche, in un mese di programmazione, con un’attenzione speciale alle drammaturgie contemporanee, che renderanno Napoli e la Campania un immenso palcoscenico. Ospiti internazionali come John Malkovich (con Ingeborga Dapkunaite l’8 e il 9 luglio protagonista di “In the solitude of cotton fields” di Koltès, per la regia di Timofey Kuliabyn) e star della scena italiana, da Maddalena Crippa, a Lino Guanciale, Vincenzo Salemme e Giuseppe Battiston.

IL DIRETTORE ARTISTICO RUGGERO CAPPUCCIO

Al via dal 9 giugno (e fino al 9 luglio) la sedicesima edizione del Campania Teatro Festival, la settima diretta da Ruggero Cappuccio, rassegna multimediale presieduta da Alessandro Barbano tra prosa, danza, musica, arte e letteratura ospitata nei teatri partenopei Politeama, Mercadante, Trianon, Nuovo, Sala Assoli, Tan e la Villa Floridiana, fino al Teatro Romano di Benevento, il Duomo di Salerno, la Villa Campolieto a Ercolano, il Tabacchificio di Paestum, il Colosseo di Baiano, il cortile del Museo di Sarno, la località di Foresta a Tora e Piccilli (Caserta), il Palazzo Coppola di Valle/Sessa Cilento. Manca soltanto, quest’anno, la reggia di Capodimonte interessata a lavori di ristrutturazione.

NOVE SEZIONI

«Stiamo assistendo a un processo di disumanizzazione mondiale, con una chiarissima strategia che privilegia la costruzione del consumatore alla costruzione del cittadino, sulla base della seduzione del mercato e della tossicodipendenza psicologia», spiega il direttore artistico Cappuccio, regista, scrittore e autore di programmi televisivi, nato a Torre del Greco, e applaudito nel mondo, «ma il denaro e la cultura non possono essere la stessa cosa. La via di fuga è la ricerca dell’altrove, che viene garantito dall’arte, dal teatro, dalla musica come dalla letteratura, dalla filosofia, dal diritto. La nostra migrazione spirituale è la cultura, la nostra religione è il teatro». Nove le sezioni (Internazionale, Prosa nazionale, Danza, Osservatorio, SportOpera, Musica, Letteratura, Progetti Speciali, Mostre), 57 prime assolute e 5 nazionali, in 15 location, per un calendario che alterna nomi di fama internazionale a compagnie locali.

VINCENZO DE LUCA

«Le più grandi critiche arrivate l’anno scorso furono per la vastità degli eventi. Ma noi continuiamo a scegliere un teatro diffuso che allarga i suoi orizzonti alle nove sezioni scelte. Multidisciplinare e orizzontale», spiega il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che sostiene la manifestazione. E aggiunge: «La Campania è la Regione che investe più di tutte le altre in cultura, con un finanziamento di 42 milioni di euro l’anno, pur non essendo certo la più ricca e con un reddito pro-capite che è la metà di quello della Lombardia: sono scelte politiche, anche “sanguinose”, per le quali pretendiamo rispetto, nulla di più ma anche nulla di meno». «Non sono appassionato alle cifre», continua Cappuccio, «neanche alle nostre, perché ho sempre pensato che sia meglio una festa ben fatta rispetto a una festa ben piena...

Però allargando l’inquadratura possiamo osservare come tutti gli altri festival o sono tematici o sono in grande difficoltà. E molti spettacoli che vengono “battezzati” da noi poi entrano nei circuiti teatrali italiani».

ANTONIO LATELLA

Tra i titoli internazionali, oltre a Koltés di Malkovich (che in collegamento durante la conferenza ha raccontato “Ho visto più volte Napoli e la amo tanto. Non vedo l’ora di potervi recitare”), il polacco Kristian Lupa mette in scena l’1 e il 2 luglio al Politeama “Capri- the island of fugitives” ispirato a “Kaputt” e “La pelle” di Curzio Malaparte. Nella sezione prosa nazionale “Circus Don Chisciotte” di Ruggero Cappuccio, per la regia di Antonio Latella, che debutterà il 13 e 14 giugno al teatro Mercadante.

GIUSEPPE BATTISTON

E poi “I promessi sposi alla prova” di Giovanni Testori con Giovanni Crippa; la “Premiata Pasticceria Bellavista” di Vincenzo Salemme; “Il diario ritrovato” con Angela Pagano; “Napoleone - La morte di Dio” da Victor Hugo con Lino Guanciale; “Un sogno a Istanbul” con Maddalena Crippa e Mario Incudine; “Il signor Puntila e il suo servo Matti” di Bertolt Brecht con Massimo Venturiello; “L’avaro immaginario” tra Moliere e i De Filippo con Enzo Decaro; “Aspettando Re Lear” con Alessandro Preziosi; “La Pace” di Aristofane protagonista Giuseppe Battiston diretto da Daniele Salvo, prodotto dall’Inda per il ciclo classico al Teatro Greco di Siracusa.

LINO GUANCIALE

Per la Musica, lo spettacolo di Peppe Servillo “Nevica sulla mia mano” sull’amicizia fra il cantautore Lucio Dalla e il poeta Roberto Roversi; “Lunaria” da Vincenzo Consolo in collaborazione con le Orestiadì di Gibellina; “Gli occhiali di Sostakovich” con Moni Ovadia. Danza, letteratura, mostre e sport. Nell’ambito dei progetti speciali è al terzo anno l’iniziativa “Il sogno reale: i Borbone di Napoli” da un’idea di Ruggero Cappuccio con Maddalena Crippa, Lino Guanciale, Galatea Ranzi, Gea Martire e Giancarlo Ratti, cinque attori per cinque racconti.

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