"Le ombre": a New York l'Andy Warhol che non ti aspetti

"Le ombre": a New York l'Andy Warhol che non ti aspetti
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Giovedì 25 Ottobre 2018, 20:59
 'Shadows' (Le Ombre) di Andy Warhol tornano a New York dopo vent'anni. La serie monumentale di tele serigrafate e dipinte a mano sarà in mostra nel quartier generale di Calvin Klein nel Garment District fino al prossimo 15 dicembre. Le Ombre sono uno dei lavori più astratti del padre della Pop Part e furano realizzate tra il 1978 e 1979 su commissione della Dia Art Foundation e consistono di 102 tele il cui numero tuttavia varia a seconda dello spazio dove vengono esposte. Secondo direttore precise di Warhol le tele devono
essere installate attaccate l'uno acconto all'altra e a trenta cm di altezza dal suolo.

Le Ombre arrivano a New York con il sostegno di Calvin Klein, che ha provveduto anche al restauro dopo essere state esposte l'ultima volta nel 1998 e precedono di qualche settimana
l'apertura della grande retrospettiva che il Whitney Museum dedicherà all'artista. "Andy Warhol-From A to B and Back Again" aprirà il 12 novembre.

«Le Ombre - ha detto Courtney J. Martin, vice direttore e capo curatrice della Dia - sono importanti perché
mostrano l'interesse di Warhol nella pittura. È un aspetto poco esaminato della sua arte. Si sa tanto di lui come regista, come fotografo ma poco come pittore». L'opera in passato si è danneggiata durante il processo di installazione. Con il nuovo procedimento, una maniglia montata su un sostegno dietro ogni tela, non c'è più bisogno di prendere le tele dai bordi per appenderle limitando così il rischio di danneggiare gli angoli.
La Martin ha aggiunto anche che al momento Le Ombre sono l'unica mostra su un pezzo unico di Warhol a New York e con il Whitney invece a novembre ci saranno due mostre dedicate all'artista nella stessa città, una cosa piuttosto rara. Dopo New York, Le Ombre torneranno nella sede della Dia a Beacon, nello stato di New York, per essere esposte a lungo termine. Non è ancora stato stabilito se l'opera completa sarà in mostra.
«Davvero non so - conclude la Martin - devo vedere lo spazio ma
il nostro obiettivo e di mostrare più tele possibile».
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