Francesco Baracca, in una mostra rivive l'epopea dell'asso degli assi e del cavallino rampante

Francesco Baracca, in una mostra rivive l'epopea dell'asso degli assi e del cavallino rampante
di Paolo Ricci Bitti
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Giovedì 7 Aprile 2016, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 18:29

Alla scoperta dell'uomo sotto la divisa dell'asso degli assi, Francesco Baracca. Andare oltre l'epopea del pilota già nel mito quando abbatteva uno dopo l'altro 34 velivoli nemici e del suo cavallino rampante, che ancora sfreccia nei cieli con gli Eurofighter e sui circuiti con la Ferrari. Obiettivo ambizioso, come dev'essere visto che il motto del pilota lughese era "Ad maiora", quello della mostra inaugurata al Palazzo dell'Aeronautica a Roma dal nuovo capo di stato maggiore Enzo Vecciarelli che si è detto "orgoglioso di entrare nel vivo del nuovo incarico proprio con un evento così carico di significato per la storia italiana". E che gli ricorda i tanti anni trascorsi a pilotare i caccia intercettori Starfighter con lo stesso simbolo dell'asso sul timone di coda.
Il magnifico palazzo voluto da Italo Balmbo che già da solo vale sempre una visita ospiterà la mostra "Nel segno del Cavallino Rampante. Francesco Baracca tra mito e storia, nei fine settimana compresi tra l'8 e il 24 aprile, allestita dall'Aeronautica militare con il sostegno dalla Provincia autonoma di Trento e dal Museo dell'Aeronautica Gianni Caproni di Trento e dal Museo Francesco Baracca di Lugo di Ravenna, presente il sindaco Davide Ranalli al taglio del nastro,  nell'ambito delle commemorazioni del Centenario della Grande Guerra.

L'esposizione riunisce per la prima volta tutti i più importanti cimeli e documenti disponibili ed è stata inaugurata esattamente cento anni dopo la prima vittoria della Caccia Italiana, conseguita proprio da Baracca con l'abbattimento di un ricognitore Hansa-Brandeburg austro-ungarico il 7 aprile 1916. Grazie all'impegno di Neva Capra, del Museo Caproni di Trento, e dallo storico dell'aviazione Paolo Varriale, fra i più competenti e appassionati divulgatori di vicende aeronautiche, è stato allestito dall'Aeronautica Militare un percorso che si intreccia tra aneddoti, testimonianze e cimeli unici, che rende possibile conoscere anche alcuni aspetti meno noti della vita dell'asso ripercorrendo anche gli avvenimenti più rilevanti del primo conflitto mondiale. E così si scopre anche la passione per il teatro e la musica dell'ufficiale di cavalleria che dopo gli studi a Lugo e Firenze approda nella capitale dove la passione per il volo prende via via il sopravvento sull'equitazione nonostante i successi nelle competizioni del giovane romagnolo che pure guida un gruppo di amici nelle spensierate notti romane ancora lontane dai cupi tempi del conflitto mondiale.

Eccezionale anche l'allestimento video della mostra che presenta rari filmati di Baracca, in un'occasione anche durante un incontro con il Vate, Gabriele D'Annunzio.


 


La rassegna costituisce anche l'occasione per approfondire e far conoscere la storia del Cavallino Rampante: dalle origini del simbolo, con il suo impiego quale emblema distintivo di Baracca sugli aeroplani da lui pilotati, alla sua evoluzione, sotto il profilo iconografico e simbolico, con il passaggio dal mondo aeronautico a quello delle corse automobilistiche e motociclistiche. Un simbolo, quello del Cavallino, che è tutt'oggi legato in modo indissolubile all'aviazione militare, in quanto identificativo di alcuni tra i più prestigiosi Stormi dell'Aeronautica Militare. Lungo il percorso espositivo trovano spazio cimeli e documenti provenienti dalle collezioni dell'Aeronautica Militare, dal Museo "Francesco Baracca" e dal Museo dell'Aeronautica “Gianni Caproni”, nonché una vettura di Formula 1, concessa dalla Ferrari, a testimoniare il presente e il futuro del Cavallino Rampante.

Dal passato al futuro, continuamente intrecciati e non solo per la presenza, nel giorno dell'inaugurazione della rassegna, del generale e astronauta Roberto Vittori: per i visitatori sono pronte postazioni di realtà virtuale di ultima generazione con ricostruzioni tridimensionali di impressionante realismo dei luoghi e dei personaggi e la possibilità di salire idealmente a bordo dello SPAD di Baracca durante uno dei duelli aerei che gli sono valsi la fama e il riconoscimento a livello mondiale. Nell'occasione, sarà possibile visitare anche le altre Sale Storiche di Palazzo Aeronautica, fenomenale esempio del razionalismo italiano e tra i complessi monumentali di maggiore interesse storico ed architettonico del Paese. Il Palazzo Aeronautica fu costruito nei primi anni '30 e tuttora sede istituzionale dell'Aeronautica Militare.

 

La scheda
Il cavallino rampante – di colore argenteo su campo rosso, rivolto a sinistra e con la coda abbassata – era lo stemma araldico del"Piemonte Reale Cavalleria", uno dei più prestigiosi reparti dell’Esercito Italiano, presso il quale Francesco Baracca prestò servizio ad inizio del Novecento. Di lì a poco, il giovane cavallerizzo volle diventare aviatore e fu proprio il suo amore per i cavalli che lo portò negli anni successivi a scegliere di adottare, sebbene con alcune varianti, lo stesso stemma quale simbolo per i suoi aeroplani. Il cavallino rampante nero apparve per la prima volta su di un aeroplano pilotato dall’asso a inizio 1917 e divenne definitivamente l’insegna applicata sulla fusoliera degli aerei da lui pilotati nell’ambito della neo-costituita 91ª Squadriglia. Il 19 giugno 1918 Francesco Baracca non rientrò da un volo di guerra sul Montello e il suo corpo fu trovato solo alcuni giorni più tardi accanto ai resti bruciati dello SPAD su cui volava. Da quel momento, furono i genitori dell’Asso a tenerne vivo il ricordo e fu un incontro – il 16 giugno 1923 durante il Circuito del Savio – tra il padre Enrico e un giovane Enzo Ferrari (all’epoca al volante di un’Alfa Romeo) a preparare la strada a quello che diventerà un mito a livello mondiale. A quell’incontro seguì quello tra la madre di Francesco e il costruttore modenese, al quale la contessa Paolina Biancoli donò il prezioso emblema accompagnandolo con queste parole: "Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna".

"Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori con cui mi affidano l’emblema" – scriveva Enzo Ferrari il 3 luglio 1985 allo storico lughese Giovanni Manzoni - "Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena". Inoltre venne modificato il senso della coda, disegnata verso l'auto sulle vetture.

Il Cavallino Rampante tornò ad apparire come stemma della 91ª negli anni ’20, per ricevere poi una definitiva consacrazione quale insegna del 4º Stormo della Regia Aeronautica per volere di Amedeo d'Aosta che allora lo comandava.
Lo stesso stemma fu inoltre impiegato per un periodo anche sulle moto Ducati, su richiesta dell’allora progettista Fabio Taglioni, originario di Lugo di Romagna. Il cavallino rampante vola tuttora sul timone di coda degli Eurofighter dell'Aeronautica Militare.


La mostra sarà visitabile venerdì 8 aprile dalle 13 alle 18; sabato 9 aprile dalle 9 alle 14.30; domenica 10 aprile dalle 19 alle 23.30; sabato 16 aprile e domenica 17 aprile dalle 9 alle 14.30; venerdì 22 aprile dalle 13 alle 18; sabato 23 aprile e domenica 24 aprile dalle 9 alle 14.30.
 

twitter: @paoloriccibitti
paolo.riccibitti@ilmessaggero.it

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