L'eschermania colpisce anche Milano: una mostra celebra le prospettive impossibili dell'artista olandese

Maurits Cornelis Escher Convesso e concavoMarzo 1955 Litografia, 27,5x33,5 cm Collezione Giudiceandrea Federico All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company. All rights reserved
di Mariapia Bruno
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Giovedì 30 Giugno 2016, 19:57 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 17:21

 “Lo stupore è il sale della terra” diceva Maurits Cornelis Escher (1898-1972), incisore, matematico e intellettuale olandese conosciuto per la sue prospettive impossibili che stanno facendo il giro d’Italia (e del mondo). Dopo Roma, Bologna e Treviso, infatti, le opere dell’artista approdano a Milano, nell'elegante Palazzo Reale - re delle grandi mostre - adiacente al Duomo, pronte per ricevere l’ammirazione del pubblico meneghino. Dal titolo Escher, la mostra, che ha aperto da qualche giorno e sarà visibile fino al 22 gennaio 2017, presenta un enorme corpus di opere, tra cui i capolavori come Mano con sfera riflettente, Relatività (o Casa di scale), Metamorfosie Belvedere e Giorno e notte.
 

 


Per non scoraggiare grandi e piccoli con impegnative prospettive, geometrie e visioni, il percorso espositivo, curato da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea, propone giochi e approfondimenti didattici che consentono di accostarsi al meglio alla mente di Maurits. Nelle sue composizioni tutto è connesso: la scienza, la natura, il rigore analitico, la contemplazione, il sapore dell’arte del passato e di quella contemporanea, la geometria, i numeri. Le sezioni da poter gustare sono sei: si parte da quella dedicata alla formazione, impregnata di gusto italiano e Art Nouveau, si passa alla tessellatura, poi alle superfici riflettenti e allo studio dello spazio. Si continua con il tema delle metamorfosi, poi con i paradossi geometrici, per concludere con l’eschermania, che, effettivamente, ha contagiato tutti.

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