Tribeca Film Festival: quest'anno le donne sono quasi la metà dei prescelti

Tribeca Film Festival: quest'anno le donne sono quasi la metà dei prescelti
di Anna Guaita
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Mercoledì 18 Aprile 2018, 21:15 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 09:03
NEW YORK – E’ il festival newyorchese per eccellenza, tradizionale e tuttavia aperto allo sperimentale, proiettato sul futuro ma con un occhio al passato, una festa di gioia e malinconia. E quest’anno è anche di più, un tentativo di «aiutarci a capire», e «ridurre le divisioni», come promette la direttrice della programmazione Cara Cusumano. Il Tribeca Film Festival, che si conclude il 29, sarà anche straordinariamente in “rosa”, come risposta solidale al movimento #MeToo: «Le donne sono state discriminate ed escluse finora – ci tiene a spiegare Robert De Niro, che fondò il Festival nel 2002, insieme a Jane Rosenthal e Craig Hatkoff -. Ma noi abbiamo fatto uno sforzo importante per portarle al Tribeca». Difatti fra i 96 titoli in concorso il 46 per cento è firmato da donne. Anzi proprio l’apertura di mercoledì sera è stata dedicata a una grande comica, Gilda Radner, che nei suoi anni a Saturday Night Live fra il 1975 e il 1980 aprì la strada alla comicità al femminile. Gilda, che era sposata a Gene Wilder, ci ha lasciato a soli 42 anni, ma come il documentario firmato da Lisa D’Apolito ci racconta, riuscì a ridere e a far ridere fino alla fine.


Erano stati 8789 i film e i documentari e le composizioni musicali, gli originali televisivi e le creazioni di realtà virtuale o aumentata presentate per il concorso. Fra i 96 prescelti c’è molta attesa per “Zoe”, uno sci-fi di Drake Doremus, che si svolge in un futuro in cui l’euforia dell’amore può essere riprodotta artificialmente, senza però soddisfare una coppia che invece vorrebbe provarla naturalmente. Curiosità al massimo per il ritorno a New York di Sarah Jessica Parker, non più nella persona spumeggiante di Carrie Bradshaw del mitico tv “Sex and the City”, ma nei panni malinconici di una famosa cantante che vaga per le strade della sua città dopo aver avuto una devastante diagnosi medica: il film “Blue night” è opera del regista francese new wave Fabien Constant, che ha affiancato Sarah con Renee Zellweger Jacqueline Bisset. La sera di chiusura sarà dedicata invece a un documentario di Liz Garbus, una nota documentarista Usa, che in quattro puntate ha raccontato come il New York Times ha coperto il primo anno di Donald Trump, un presidente che ha definito i principali media Usa «nemici del popolo».


Il festival è arrivato alla sua 17esima edizione, con stupore di De Niro: «Ci fa sentire felici, ma nessuno di noi si immaginava che durasse tanto. Ora invece spero che resti parte inscindibile del tessuto della nostra città». De Niro e i suoi due amici lo fondarono per tentare di portare nuova vita nel quartiere di Tribeca (Triangle Below Canal, il triangolo a sud di Canal Street) devastato dagli attentati alle Torri Gemelle. Oggi più di tre milioni di spettatori affollano le sale delle sue proiezioni, e il giro di affari supera i 600 milioni di dollari. Inoltre, il festival si è andato facendo più sperimentale. Accanto alle sale per la “realtà immersiva”, dove vengono viste produzioni di realtà virtuale e aumentata, ci sono anche numerose produzioni tv per varie piattaforme (come dimenticare il successo di The Handmaid’s Tale per la piattaforma web di Hulu dell’anno scorso?).

 
Il festival è anche diventato molto aperto sulle produzioni internazionali, e l’Italia è presente con tre produzioni, due film e un documentario. C’è il ritorno di Laura Bispuri che nel 2015 ha vinto il premio Nora Ephron con “Vergine Giurata” e quest’anno mostra “Figlia Mia”. C’è Susanna Nicchiarelli che porta il suo “Nico, 1988”, già vincitore del premio “Orizzonti” al Festival di Venezia. E infine c’è Marco Proserpio con “The man who stole Banksy”, documentario politico che si dipana fra la questione palestinese e il mercato dell’arte contemporanea. Con un occhio alla grande tradizione cinematografica, Tribeca quest’anno celebrerà anche il 25esimo anniversario di Schindler’s List, con la presenza di Stephen Spielberg, e di Scarface con Brian De Palma, Michelle Pfeiffer e Al Pacino.
                                                                                                                                                                                                
 
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