Pulp Fiction, Tarantino preferiva altri attori al posto di Travolta e Uma Thurman

Una scena di "Pulp Fiction" (ilmessaggero.it)
di Giacomo Perra
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Giovedì 17 Settembre 2015, 13:20 - Ultimo aggiornamento: 13:38
È una delle pellicole cult degli anni Novanta: chi non hai mai visto o non ha mai sentito parlare, d’altronde, di “Pulp Fiction”? All’incredibile successo del film, forse il più famoso e apprezzato nella carriera di Quentin Tarantino, contribuirono sicuramente anche le prove degli attori. Non tutti, a dire il vero, delle prime scelte per il geniale regista di Knoxville. Ad esempio, chi ha detto che John Travolta, la cui interpretazione nei panni di Vincent Vega rimane ancora oggi impressa per bravura ed energia, fosse in cima alle sue preferenze?









Se non ci credete e vi volete sorprendere, provate, allora, a sbirciare la “wishlist”, la lista dei sogni del premio Oscar statunitense, quella, tanto per intenderci, comprensiva di asterischi di valutazione e con annesso copione, pubblicata dal sito Reddit.com. Nel documento - di cui non è stata ancora appurata l’autenticità -, in riferimento alla parte poi assegnata a Travolta, il nome del protagonista de “La febbre del sabato sera” è appuntato solo in qualità di validissima alternativa (“strong, strong, strong, second choice”, tradotto “una forte, forte, forte, seconda scelta”) al pretendente numero uno, Michael Madsen. In terza posizione, con un solo asterisco, ecco quindi Alec Baldwin, Gary Oldman e Michael Keaton.



Stando alla carta, inoltre, il ruolo di Lance, appannaggio di Eric Stoltz, sarebbe stato pensato inizialmente per John Cusack, mentre per quelli di Mia e di Butch Uma Thurman e Bruce Willis non sarebbero stati presi nemmeno in considerazione. Diversamente, invece, il personaggio di Pumpkin, Zucchino in Italia, sarebbe stato scritto proprio per il suo destinatario finale, quel Tim Roth che, se non avesse accettato, sarebbe potuto essere sostituito nientemeno che da Johnny Depp. Stessa storia per i caratteri di Honey Bunny e Jody, andati, come nelle intenzioni, rispettivamente ad Amanda Plummer e a Patricia Acquette.



Uscito nelle sale cinematografiche nel 1994, “Pulp Fiction” divenne subito un “caso” mediatico, conquistando, grazie al suo innovativo impasto di umorismo nero e azione, i favori di pubblico e critica. Premiato a Cannes con la “Palma d’oro” e nominato a sette Oscar, di cui uno, quello per la miglior sceneggiatura originale, portato a casa, nel ’98 il lungometraggio di Tarantino fu inserito dall’”American Film Institute” nella classifica delle migliori cento pellicole statunitensi di sempre.