E di altre che per fortuna si sono salvate ma che oggi, dicono grazie alle associazioni di volontariato e non alle Istituzioni. Come Pinky, una giovane indiana viva solo grazie all’intervento dei vicini di casa. «La mia comunità mi ha escluso perché avevo denunciato mio marito ma io sono orgogliosa di averlo fatto. Grazie alle associazioni di volontariato sono rinata - ha raccontato Pinky- Mio marito mi venne imposto. A mia figlia auguro di essere libera e di sposare chi ama». Ai numerosi studenti presenti all’evento, Giusy Versace ha raccontato la sua esperienza con il dolore, quando, a seguito di un incidente, perse entrambe le gambe. «Mi sono salvata dal dolore perché non sono stata sola. Ho chiesto aiuto e mi sono rimessa in piedi tanto da diventare un atleta- ha detto la parlamentare Versace - Ho corso e ho vinto in una disciplina che si esercita proprio con l’uso delle gambe. Attraverso la sofferenza ho scoperto quanto sia bella la vita».

A tutte le donne che subiscono violenza fisica o psicologica Versace ha detto di non avere paura, di chiedere aiuto e denunciare. Da soli non si salva nessuno. Accanto a lei e in basco rosa anche le politiche Mariastella Gelmini , Lucia Borgonzoni e Valeria Fedeli, Jo Squillo che ha diretto il docu-film, l’attore Beppe Convertini, la giornalista Francesca Carollo e la Vice Presidente Anra, Paola Radaelli. Per Convertini “è un dovere mettere a disposizione la propria popolarità per una battaglia di civiltà come quella contro ogni fora di prevaricazione e violenza”. “Donne e libertà” nasce dall’esperienza di “Wall of dolls”, il simbolico muro raffigurante le vittime di femminicidio inaugurato, grazie alla tenacia di Jo Squillo, cinque anni fa a Milano e presente adesso anche a Roma, Bologna e Venezia.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout