Cannes, niente Palma d'oro
se i film non escono nelle sale

Tilda Swinton in una scena del film "Okja", prodotto da Netflix
di Gloria Satta
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Giovedì 11 Maggio 2017, 08:32
Niente più film in gara per la Palma d’oro se non è prevista l’uscita in sala. Lo ha deciso il Festival di Cannes e la disposizione scatterà a partire dall’anno prossimo. Gli esercenti e distributori francesi francesi hanno vinto, dunque, dopo aver ferocemente contestato la presenza in concorso, nella 70ma edizione del Festival in programma dal 17 maggio, di due film finanziati da Netflix: ”Okja” del sudcoreano Bong Joon-ho e ”The Meyorowitz Stories” diretto da Noah Baumbach. Il Festival «si è fatto carico dell’inquietudine dell’industria», spiega il direttore artistico Thierry Frémaux e, «pur accogliendo con gioia un nuovo operatore deciso a investire nel cinema, vuole ribadire il suo sostegno ai sistemi tradizionali di sfruttamento».
Si è aperta così una febbrile trattativa diplomatica. Cannes ha provato in tutti i modi a raggiungere un accordo chiedendo alla piattaforma di mostrare i due film al pubblico delle sale e non soltanto ai suoi abbonati. Ma Netflix ha risposto picche. Impensabile smontare all’ultimo minuto il cartellone di quest’anno.
Ma a partire dal 2018 chi vorrà concorrere alla Palma d’oro dovrà preventivamente impegnarsi ad uscire nelle sale.
Chi l’avrebbe detto, solo due o tre anni fa. Il caso Netflix e la presenza al 70mo Festival di alcuni film finanziati da Amazon (”Wondestruck” e ”You were never really there”) dimostrano che il mercato cinematografico è profondamente cambiato. E chissà quali altre sorprese riserva il futuro.
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