Lutto nel mondo dello spettacolo. A soli 57 anni è morta Vanity, cantante dal 1981 al 1983 del trio femminile Vanity 6 e, all’occorrenza, attrice cinematografica. A stroncarla, in un ospedale di Fremont, in California, le conseguenze di una patologia ai reni di cui soffriva da tempo, tragico retaggio dell’abuso di droga portato a compimento a partire dal periodo d’oro della sua carriera, quegli anni Ottanta che la videro protagonista anche di una love story con Prince.
Fu proprio il genio di Minneapolis, tra l’altro, a inventarla interprete musicale - lei che era si era imposta artisticamente come modella nel natio Canada - e a costruirle su misura la girl band con cui ebbe un discreto successo, un successo mancato, invece, ai suoi due lavori da solista.
L’innegabile bellezza, rimasta intatta nonostante gli eccessi e il passare del tempo, in quegli stessi folli e frenetici anni Ottanta, le schiuse pure le porte del grande schermo, anche se, a dirla tutta, Vanity, il cui vero nome era Denise Katrina Matthews, prese parte, per lo più, a film non certamente memorabili.
Distintasi nel decennio precedente per altre relazioni con celebrità - quelle con i cantanti Adam Ant e Billy Idol e col batterista dei Mötley Crüe Nikki Sixx - e segnata dalla prolungata assunzione di stupefacenti, crack su tutti, che la costrinse anche a un ricovero d'urgenza presso il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles, nel 1994 l’artista canadese si convertì, abbracciando la fede cristiana. In seguito, abbandonata Hollywood e archiviato il matrimonio fallimentare col giocatore di football americano Anthony Smith, divenne una convinta predicatrice, un ruolo sostenuto con coerenza fino alla fine dei suoi giorni.
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