Sarà a Capodanno l'ultima "fiammata" di Covid. Nonostante l'incidenza e l'indice di trasmissibilità stiano scendendo rispetto alla scorsa settimana, secondo gli esperti il picco dei contagi non è stato ancora raggiunto. A preoccupare i virologi, infatti, è proprio l'ultimo dell'anno, che con i suoi brindisi tra baci e abbracci potrebbe far salire nuovamente i casi di Covid-19.
Le parole di Pregliasco
Nonostante l'incidenza e l'indice di trasmissibilità stiano scendendo rispetto alla scorsa settimana, secondo gli esperti il picco dei contagi non è stato ancora raggiunto. In Italia «rimane ancora il rischio di una fase espansiva del Covid», con un possibile "effetto rimbalzo" legato ai «viaggi, baci e abbracci dell'ultimo dell'anno». Lo spiega all'Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano, commentando il Monitoraggio settimanale di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute. «I dati di incidenza sono sicuramente sottostimati.
I dati
Diminuisce l'indice di trasmissibilità per il Covid-19, che passa da 0,96 della settimana precedente a 0,76, restando quindi sotto la soglia epidemica, e scende anche l'incidenza, da 103 casi a 70 ogni 100mila abitanti; si riduce inoltre il il tasso di occupazione dei posti letto in area medica, mentre è sostanzialmente stabile quello nelle terapie intensive. È quanto emerge dall'ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità che l'ANSA ha visionato. Il numero di contagi segnalati è 40.988 tra il 21 e il 27 dicembre, in diminuzione rispetto ai 60.556 della settimana precedente. Il calo dell'incidenza, avverte l'Iss, «potrebbe, in parte, essere attribuibile a una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi». Al 27 dicembre l'occupazione dei posti letto in area medica è pari a 11,0% con 6.834 ricoverati, in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente, quando segnava 11,8% al 20 dicembre. Sostanzialmente stabile l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 3,2% con 281 ricoverati rispetto alla settimana precedente (3,1%). I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l'età, presentando i valori più elevati nella fascia d'età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l'età. L'incidenza settimanale (21- 27/12/2023) dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni/PPAA rispetto alla settimana precedente. L'incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Abruzzo (149 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (3 casi per 100.000 abitanti). La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale è quella oltre i 90 anni. L'incidenza settimanale è sostanzialmente stabile in tutte le fasce d'età, l'età mediana alla diagnosi è di 59 anni, stabile rispetto alle settimane precedenti. La percentuale di reinfezioni è circa il 45%, sostanzialmente stabile. Per quanto riguarda le varianti, iIn base ai dati di sequenziamento disponibili nella piattaforma nazionale I-Co-Gen (dati al 25 dicembre 2023), la proporzione di sequenziamenti attribuibili alla variante d'interesse JN.1 si conferma in crescita, divenendo la variante più frequente nell'ultima settimana di campionamento consolidata (37,1% nella settimana 4-10 dicembre 2023). In base ai dati attualmente disponibili, JN.1 non sembra porre rischi addizionali per la salute pubblica rispetto ad altri lignaggi circolanti.