Prescrizioni inappropriate, acquisti senza ricetta e assunzioni «fai da te». Sono probabilmente tutte queste le cause all’origine della carenza dell’antibiotico Zitromax e del generico azitromicina. L’ipotesi è che con l’aumento dei contagi si sia verificata una crescita esponenziale degli acquisti dell’antibiotico, erroneamente considerato un trattamento contro Covid-19. Sui social infatti circolano in maniera incontrollata fake news che indicano chiaramente che l’azitromicina sia il farmaco d’elezione per il trattamento dell’infezione Covid-19, un’informazione confutata già da diverso tempo dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Così, positivi e non, hanno dato il via a quella che si può considerare una vera e propria corsa all’acquisto dell’azitromicina. Non stupisce quindi che in moltissime farmacie italiane il farmaco è praticamente esaurito o quasi. «L’Italia è l’unico paese in Europa in cui lo Zitromax è introvabile», conferma il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia, a Sanità Informazione, che riferisce di aver fatto una «segnalazione all’Agenzia Italiana del Farmaco per capire quali sono le possibili soluzioni da prospettare alla cittadinanza».
VIE RESPIRATORIE
L’azitromicina è un antibiotico indicato per il trattamento delle infezioni acute delle vie respiratorie causate da batteri. «È importante sottolineare che, come qualsiasi antibiotico, la sua efficacia è solo contro i batteri e non contro i virus, come quello dell’influenza o Sars-CoV-2», dice Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale.
I RISCHI
«Come tutti gli antibiotici può avere effetti collaterali, come disturbi gastrointestinali, ovvero la diarrea; cefalea; sensazione di stanchezza; può scatenare reazioni allergiche alla pelle; e può danneggiare il fegato», dice Cricelli. «Quando si prescrivono, infatti, si fa una valutazione costi-benefici: se sono utili per sconfiggere un batterio, gli effetti collaterali possono essere considerati accettabili; se non servono a nulla si crea un danno e basta». Ma certamente quello che possiamo considerare come il macro-problema dell’utilizzo improprio degli antibiotici, compresa l’azitromicina, è lo sviluppo della resistenza batterica. «In pratica, l’assunzione inappropriata può favorire l’insorgenza e la diffusione di batteri che hanno “imparato” a difendersi dagli antibiotici. Quindi si rischia di perdere inutilmente un’arma che può invece rivelarsi indispensabile contro i batteri», conclude Cricelli. Del resto le linee guida dicono chiaramente no alla prescrizione di antibiotici contro Covid-19». «Ai pazienti raccomando di non assumere nulla senza il consiglio del medico, anche se nell’armadietto dei farmaci dovessero ritrovare una scatola di azitromicina acquistata in passato e mai usata», dice Cricelli. «Così come i cortisonici, gli antibiotici non sono un trattamento “fai da te”. Oltre a essere inutili contro Covid-19, possono rivelarsi dannosi per la salute», aggiunge. Gli unici farmaci che possiamo assumere a casa contro i sintomi di Covid-19 sono gli antipiretici per controllare la febbre alta e antidolorifici per i dolori articolari.
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