Scuola, Biasci: «Anche per un raffreddore i medici cominceranno a prescrivere i tamponi»

Scuola, Biasci: «Anche per un raffreddore i medici cominceranno a prescrivere i tamponi»
di Graziella Melina
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Sabato 12 Settembre 2020, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 18:50

Per il rientro a scuola dei bimbi dopo tre giorni di assenza sarà obbligatorio il certificato medico. Ma ottenerlo non sarà così scontato. I pediatri, infatti, dovranno attestare che il bambino non è positivo al Covid. E questo vuol dire che, come spiega Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri, «tra la richiesta del tampone e l'arrivo dei risultati potrebbe passare circa una settimana».


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Si tratta di un percorso assistenziale obbligato?
«Il recente decreto ministeriale, che si riferisce ai bambini da 0 a 6 anni, impartisce la necessità della certificazione per il rientro per le scuole materne e gli asili se si supera l'assenza di 3 giorni. Dobbiamo quindi seguire la norma che ci impone di far effettuare il tampone per tutti i sintomi che dovessero comparire e che sono tipici dell'autunno inverno, ossia febbre, tosse, raffreddore, congestione nasale, mal di gola. Se si ha un esito negativo del tampone, il bambino potrà rientrare a scuola».

Quindi non sono possibili scorciatoie, in nessuno modo?
«Assolutamente no. Il professionista si assume la responsabilità, quindi deve seguire la norma. Se la mamma telefona al pediatra di famiglia, si esegue il triage telefonico e il pediatra decide se chiedere il tampone oppure no. Ovviamente, se la mamma telefona per tosse, raffreddore e febbre il pediatra tempestivamente fa richiesta per il tampone alla Asl».

Esistono sintomi che possono orientare la diagnosi, escludendo quindi il Covid, senza per forza eseguire il tampone?
«No. I sintomi sono sovrapponibili a quelli dell'influenza, a cominciare dalla congestione nasale. Si tenga presente che la febbre non è un sintomo che può orientare la diagnosi: si può essere positivi al Sars Cov 2 anche senza febbre. Non esistono altre modalità di diagnosi attualmente validate se con non il tampone molecolare. Ci auguriamo che, nel prosieguo e nell'aumentata conoscenza di questa patologia, soprattutto in ambito pediatrico, i sintomi di sospetto siano meglio definiti anche con i test rapidi, che danno la riposta in 15-30 minuti. Se ne potrebbero fare molti di più e molto più rapidamente, senza bloccare famiglie e scuole».

Ma se si fa il tampone, quali saranno i tempi per ottenere il certificato?
«Di fatto, se il pediatra chiede il tampone per esempio lunedì mattina, in genere il tampone verrà effettuato giovedì. La risposta ci arriverà venerdì mattina. Quindi sarà passata quasi tutta la settimana. Quello che preoccupa, insomma, è proprio la lentezza tra la richiesta del tampone e l'arrivo del referto».

Non esisterà quindi un certificato di tre giorni.
«Fino a una decina di giorni fa, si poteva ottenere il risultato di un tampone nell'ambito di 24-48 ore dalla richiesta. Adesso sono aumentate le richieste e i tempi probabilmente si allungheranno. Il vero grande problema è proprio la gestione di questo percorso assistenziale».

E' consigliabile che i bambini facciano il vaccino antinfluenzale?
«I rilievi ministeriali indicano che i bambini rispetto ad adulti e anziani si ammalano dalle 8 alle 10 volte di più, rappresentano un serbatoio di diffusione del virus influenzale. Quest'anno, nell'ambito dell'emergenza Covid, potremmo fare confusione tra sintomatologie assolutamente sovrapponibili. Se evitiamo di far prendere il virus influenzale con eventuali conseguenze, che a volte purtroppo possono esserci anche nei bambini, come otiti o broncopolmoniti, è chiaro che siamo in grado di rispondere meglio a un eventuale contagio da Covid».

Anche i più piccoli si devono vaccinare?
«Il vaccino si può fare a partire dai 6 mesi. Controindicazioni particolari non ce ne sono. Non dimentichiamo poi tutte le categorie a rischio di patologie croniche, in particolare gli anziani, che potrebbero essere contagiati dai nipotini. Per il bene di tutti, è opportuno vaccinare anche i bambini».

 

 
 

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