Quei party solo per over 16 e la carta d’identità è «fake»

di Veronica Cursi
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Venerdì 27 Luglio 2018, 00:00
Lui il viso acqua e sapone, zero barba, lei una bimbetta che barcolla sui tacchi rubati dall’armadio di mamma. Avranno sì e no 14 anni ma per ballare nel locale più fico dell’estate - quello dove non entri se hai meno di 16 anni - farebbero carte false. O meglio le hanno fatte. Il documento “fake” come dicono loro (che poi sarebbe falso) ce l’hanno nascosto in casa, pronto ad ogni evenienza. Va portato in giro solo per gli eventi: feste, serate a tema, viaggi all’estero. Loro, come tanti altri, se lo sono fatto fare da alcuni compagni di scuola. Piccoli falsari.

Perché è questa ormai la tendenza del momento tra i giovanissimi romani: documenti contraffatti per entrare in discoteca e non farsi sgamare dai buttafuori. Come succede da decenni negli Usa. D’altronde basta poco, ci sono app come Facetune o Fake-id per falsificare con un click le carte d’identità. O, ancora meglio, il lavoretto lo si può fare a casa: foto originale, timbro della città, cartoncino stampato in maniera quasi irriconoscibile, fasullo solo al tatto ma per questo inserito in un portadocumenti di plastica trasparente: il tutto confezionato per 20 euro, poco più del biglietto d’ingresso in discoteca. Vi beccano? «Ogni tanto ma tentar non nuoce». Tanto è un gioco da ragazzi. Che però è reato.
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